martedì 31 gennaio 2012

Come sta la Grecia?

Parecchio male, secondo quanto racconta questo reportage pubblicato sul quotidiano francese Libération e tradotto su Presseurope.
Curiosamente, il titolo originale del pezzo (La misère au temps du “diktat” économique), in italiano viene tradotto con un molto più ambiguo "I barboni con l’iPhone".


Tutti i giorni si ripete sempre la stessa scena: a mezzogiorno una folla silenziosa si accalca davanti ai cancelli del municipio di Atene, a due passi da piazza Omonia. Difficile dire quanti sono, un centinaio o forse di più. "La sera sono due o tre volte più numerosi", sospira Xanthi, una ragazza incaricata dal comune di "gestire la folla". L'atmosfera è tesa quando i cancelli si aprono e una lunga coda si forma fino alla stand dove si distribuisce una Coca Cola light e una sorta di purè di patate in un piatto di plastica. Ci sono grida, litigate, tutto deve essere fatto molto velocemente, la distribuzione dura solo mezzora.

In mezzo ai barboni e ai vecchi con i vestiti logori, si nota subito una nuova categoria di persone finora poco abituate a fare l'elemosina per mangiare. La maggior parte di loro si rifiuta di parlare ai giornalisti. "Si vergognano", dice Sotiris, 55 anni, che si è ritrovato disoccupato dopo aver lavorato 20 anni in una compagnia di assicurazioni. "Ma in Grecia i sussidi di disoccupazione durano solo un anno".

In Grecia sono definiti i "neopoveri" o i "barboni con l'iPhone". Sono i dipendenti licenziati dalle numerose piccole e medie imprese fallite, e i funzionari in esubero in seguito alle misure di austerità prese negli ultimi due anni.

Tutti si sono ritrovati disoccupati, dopo che i crediti al consumo li avevano spinti a indebitarsi troppo durante gli anni migliori. Anni non lontani: fra il 2000 e il 2007 la Grecia esibiva un promettente tasso di crescita del 4,2 per cento. Poi la crisi del 2008 e l'annuncio improvviso di un deficit di bilancio record del 12,7 per cento del pil alla fine del 2009 hanno fatto crollare, come un castello di carte, un'economia dalle basi troppo fragili per resistere alle manovre speculative dei mercati.

Leggi tutto l'articolo su Presseurope.

Atene, sciopero generale di 48 ore del 28 giugno 2011 (Fonte: The Big Picture)

Dieci anni dopo, l'Argentina

Riccardo Staglianò di Repubblica, 10 anni dopo la crisi che portò l'Argentina al default, ripercorre quei momenti e ciò che seguì in un webdocumentario tutto da vedere.
Come noto, il modo in cui l'Argentina uscì dalla crisi rifiutandosi inizialmente di rifondere l'enorme debito pubblico contratto con l'estero, è uno dei modelli di riferimento degli indignados, come abbiamo raccontato in "Rimetti a noi i nostri debiti".

lunedì 30 gennaio 2012

Giovanni Tizian ospite di Nautilus

Una lunga intervista al giornalista Giovanni Tizian, da poco più di un mese sotto scorta per minacce mafiose, all'interno di Nautilus, la trasmissione di approfondimento di TRC condotta dal direttore dell'emittente Ettore Tazzioli.

sabato 28 gennaio 2012

I leghisti e l'idiozia politica: la conferma della tesi di Lynda De Matteo

Lynda De Matteo
Marco Colombo, sindaco leghista di Sesto Calende (Varese) si arrabbia perché la biblioteca comunale ha acquistato il saggio dell'antropologa francese Lynda De Matteo "L'idiota in politica - Antropologia della Lega Nord" e lo fa sparire dalla circolazione chiedendo ai militanti leghisti di prenotarlo di mese in mese, così che nessun cittadino "non allineato" possa portarselo a casa e (orrore!) leggerselo: "Esiste una commissione che sceglie i libri e non mi risulta che la scelta sia stata condivisa - ha spiegato il sindaco - E poi, diciamolo, la bibliotecaria è di sinistra"
Senza scomodare i ricorrenti roghi dei libri nel corso della storia, si può tranquillamente affermare che mai come in questo caso il titolo di un saggio coglie nel segno.  Noi delle Officine Tolau, Lynda l'avevamo incontrata un anno fa. Aveva visto "Occupiamo l'Emilia" e, in vista dell'edizione italiana di "L'idiotie en politique. Subversion et néo-populisme en Italie", era venuta a trovarci a Modena per approfondire alcuni aspetti del nostro lavoro.
Vi riproponiamo qui le sue parole.
E, a conferma ulteriore della sua tesi, ecco qui un post dell'anno scorso.

venerdì 27 gennaio 2012

Indignazione al tramonto?

Su Internazionale in edicola il sociologo spagnolo Manuel Castells prova a fare il punto sullo "stato del movimento" dopo le fiammate dell'anno scorso. A distanza di qualche settimana dalle manifestazioni di ottobre e novembre, e dalla fine di alcune occupazioni simbolo come Puerta del Sol e Zuccotti Park, per gli indignados è l'inizio della fine?
Castells la pensa diversamente.


Il movimento degli indignati nato nel 2011 in Spagna, in Europa e negli Stati Uniti è una boccata d’aria in un mondo che puzza di marcio. Gli indignati hanno detto sui social network e nelle assemblee in piazza le cose che molti pensano: che a creare la crisi sono stati i governi e le banche, ma a subirla sono le persone, e che i politici rappresentano solo se stessi; che i mezzi d’informazione manipolano i fatti e che la semplice protesta non potrà mai cambiare le cose perché la politica è organizzata per far pagare sempre gli stessi.

Ecco perché per mesi decine di migliaia di persone hanno partecipato ad assemblee e manifestazioni, quasi sempre pacifiche, e perché la maggioranza dei cittadini (il 73 per cento in Spagna) condivide le loro critiche. Il movimento ha avuto la maturità di sgombrare le occupazioni quando ha capito che diventavano autoreferenziali e che alle assemblee partecipavano solo i militanti. Il movimento però non è scomparso. Si è diluito nel tessuto sociale con assemblee di quartiere, iniziative contro le ingiustizie (come l’opposizione agli sfratti) e la diffusione di pratiche economiche alternative come le cooperative di consumo e la banca etica.

Eppure le pressioni esercitate dai mezzi d’informazione, dalla polizia e dalla politica sul movimento, che a un certo punto ha spaventato le élite al potere, sono riuscite a creare l’impressione che il tutto si limiti ormai ad alcuni giovani idealisti o a pochi esaltati: basta aspettare che si stanchino. I politici di sinistra hanno sperato di approfittare dell’occasione per aumentare i loro sostenitori, ma hanno desistito quando hanno visto che i nuovi ribelli sanno che non possono aspettarsi nulla dai partiti tradizionali. Nonostante l’ostilità del potere, il movimento ha proseguito per la sua strada, ha mantenuto il sistema delle votazioni nelle assemblee, le commissioni e la sua presenza in rete.

Leggi tutto su Internazionale.

Fonte immagine: Occupy Mainstream Media

giovedì 26 gennaio 2012

"Occupiamo l'Emilia" presentato a Barcellona

Il 27 gennaio alle ore 19, a Barcellona presso la libreria italiana “Le Nuvole”, nel cuore del barrio di Gracia, saranno proiettati alcuni spezzoni del nostro film-inchiesta "Occupiamo l'Emilia", che descrive l'avanzata della Lega Nord nella regione "rossa" per eccellenza.
La proiezione avverrà in occasione della presentazione del Il libro che la Lega Nord non ti farebbe mai leggere”, di Eleonora Bianchini giornalista del Fatto Quotidiano.

La recensione di Franz Magazine

La recensione su Franz - magazine multipiattaforma dell'Alto Adige - sulla serata a Bolzano di presentazione di "Rimetti a noi i nostri debiti".

Dai sotterranei del cineforum la presentazione del primo film della rassegna “fare politica” – Rimetti a noi i nostri debiti – è un successo di pubblico, forse per l’attualità del tema trattato in quest’ottimo documentario delle Officine Tolau, il collettivo di bravissimi giornalisti freelance che coraggiosamente lanciano il loro prodotto con licenza creative commons (quindi fruibile da tutti gratuitamente).

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martedì 24 gennaio 2012

Proiezione al TPO di Bologna

Giovedì 26 gennaio ore 21:00 al TPO di Bologna presentazione del docu-film di Officine Tolau sul movimento degli Indignados, "Rimetti a noi i nostri debiti".

Oltre agli autori, interverranno:
Corrado Zunino – giornalista La Repubblica
Pippo Civati - presidente del Forum Nuovi Linguaggi e Nuove Culture
Enza Negroni – D.E.R. Documentaristi dell'Emilia-Romagna

lunedì 23 gennaio 2012

Il Movimento 5 stelle al 7,5 percento

Al movimento di Beppe Grillo abbiamo dedicato un intero lavoro, "A furor di popolo" e molto ne parliamo anche in "Rimetti a noi i nostri debiti". Un sondaggio Swg pubblicato oggi su Sondaggi politico elettorali (un sito promosso dalla Presidenza del Consiglio) dà il M5S al 7,5 % nelle intenzioni di voto degli italiani. Tenere d'occhio il fenomeno e tentare di capirlo non è mai stato utile quanto oggi.

domenica 22 gennaio 2012

Fare politica

La serata di presentazione di "Rimetti a noi i nostri debiti" al Cineforum Bolzano è stata solo la prima. Nei prossimi mesi proietteremo infatti anche gli altri nostri lavori politici, "Occupiamo l'Emilia" e "A furor di popolo" all'interno della rassegna organizzata dagli amici altoatesini "Fare politica". Qui sotto la locandina della manifestazione.


sabato 21 gennaio 2012

Cosa aspettiamo a scendere in strada?

Um'immagine tratta da "Indigne toi in France" che piacerebbe molto a Paolo Ermano, il giovane economista friuliano che abbiamo inserito nel nostro docu-film "Rimetti a noi i nostri debiti".

giovedì 19 gennaio 2012

Documentario Indignados, al via il tour: il 20 gennaio a Bolzano

Dopo la prima nazionale al circolo Vibra di Modena del 17 gennaio, inizia il tour ufficiale delle presentazioni del documentario "Rimetti a noi i nostri debiti".
Il 20 gennaio saremo ospiti al cineforum di Bolzano, all'interno della rassegna "Fare politica". L'appuntamento è alle 21. Modera il direttore dell'Alto Adige, Alberto Faustini.
Il 26 gennaio, invece, saremo ospiti al Tpo di Bologna. Tutti i dettagli su Bologna saranno qui sul blog tra pochissimi giorni.
Chi non può assistere in diretta alle presentazioni del documentario, ha sempre la possibilità di guardarselo online. Chi invece vuole organizzare presentazioni pubbliche, non deve fare altro che contattarci: officinetolau@gmail.com



"Rimetti a noi i nostri debiti", la recensione su giornali e web

Le impressioni sulla prima nazionale di martedì 17. Qui potete leggere la recensione di ModenaToday.
Di seguito, invece, la recensione sulla Gazzetta di Modena.


lunedì 16 gennaio 2012

Pronti per la prima

La Gazzetta di Modena oggi in edicola presenta in un articolo il film sugli indignados "Rimetti a noi i nostri debiti" in attesa della prima di domani al circolo Arci Vibra di Modena. Online, sul sito del quotidiano modenese, anche il trailer.
(Qui il pdf dell'articolo)

domenica 15 gennaio 2012

Modena con Giovanni Tizian

Centinaia di persone stamattina a Modena hanno affollato la libreria Feltrinelli per assistere alla presentazione di Gotica, il libro del giovane giornalista Giovanni Tizian, da pochi giorni sotto scorta, sulla presenza mafiosa in Emilia-Romagna e in tutto il nord.


Giovanni Tizian


Tizian con il presidente dell'Assemblea regionale dell'Emilia-Romagna, Matteo Richetti


Il sindaco di Modena Giorgio Pighi



Il servizio di TRC Modena:


L'intervista a Matteo Richetti, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, presente insieme al sindaco di Modena Giorgio Pighi a testimoniare la vicinanza delle istituzioni al giornalista.

venerdì 13 gennaio 2012

A Nautilus si discute degli indignados

La puntata andata in onda stasera su TRC di Nautilus, la trasmissione di approfondimento condotta dal direttore dell'emittente Ettore Tazzioli.
In studio, oltre a noi delle Officine Tolau, anche Pippo Civati, esponente della Direzione nazionale del PD e presidente del Forum dei nuovi linguaggi dello stesso partito. Tema della puntata: il docu-film "Rimetti a noi i nostri debiti".



Ospiti del programma di Tazzioli eravamo già stati l'anno scorso per presentare due dei nostri lavori precedenti. Per rivedere le puntate cliccare sul relativi link: "Occupiamo l'Emilia" e "A furor di popolo".

Il tg di E-tv presenta "Rimetti a noi i nostri debiti"

Il servizio del tg di E-tv del 13 gennaio 2012 in cui viene presentato il nostro film, in attesa della prima di martedì prossimo, 17 gennaio.

Tra Bossi e Maroni è la resa dei conti

E' di appena mezz'ora fa questo post pubblicato da Roberto Maroni sulla bacheca della sua pagina Facebook:

*** MI HANNO APPENA CHIAMATO PER COMUNICARMI CHE LA SEGRETERIA NAZIONALE HA DECISO DI IMPEDIRMI DI TENERE GLI INCONTRI PUBBLICI GIÀ PROGRAMMATI IN TUTTA LA LOMBARDIA. *** Non so perchè, nessuno me l'ha spiegato, sono stupefatto, mi viene da vomitare. Qualcuno vuole cacciarmi dalla Lega, ma io non mollo!!!


Dopo la spaccatura tra i due leader leghisti sul caso Cosentino, il segnale che il Capo manda al suo eterno delfino è di quelli pesanti.

Nuovo aggiornamento di Bobo Maroni, alle 00.20 del 14 gennaio, sempre su Facebook:

"Grazie a tutti per la solidarietà e l'incitamento a non mollare. Io non mollo, anche se mi ferisce profondamente il divieto di partecipare ad incontri pubblici con i leghisti, la mia gente. Mi sento umiliato e offeso, non so quale colpa ho commesso per meritarmi una pena così pesante, MA IO NON MOLLO!!! VIVA LA LEGA"

giovedì 12 gennaio 2012

Prima nazionale "Rimetti a noi i nostri debiti"

Sarà presentato al pubblico, in prima nazionale, il 17 gennaio alle 21.00 nel circolo Arci Vibra di Modena il documentario "Rimetti a noi i nostri debiti" (qui il trailer). Il docu-film è stato realizzato dalle Officine Tolau composte dai giornalisti modenesi Stefano Aurighi, Davide Lombardi e Paolo Tomassone.

Gli autori saranno presenti alla serata a cui parteciperanno anche: Greta Barbolini, presidente provinciale Arci Modena; Stefano Bonaccini, segretario regionale Pd dell’Emilia Romagna; Pippo Civati, consigliere regionale Pd della Lombardia e componente della segreteria nazionale Pd; Giuditta Pini, segreteria Gd Modena. “Rimetti a noi i nostri debiti”, commissionato dal Forum Nuovi Linguaggi e Nuove Culture del Partito Democratico, di cui è responsabile Civati è un viaggio dentro il movimento, che parte dalla manifestazione di Roma dello scorso 15 ottobre e che si allarga al contesto internazionale, analizzando gli sviluppi più recenti e indicando ipotesi di scenari possibili per il futuro.“


In pellegrinaggio verso Atene

E' partita da Nizza a novembre e prevede di raggiungere Atene il prossimo aprile.
E' la marcia che un gruppo di indignados - una cinquantina da tutta Europa all'inizio, ma ora il gruppo si è ingrossato - ha intrapreso per portare direttamente nel paese simbolo della crisi, la Grecia, la loro protesta.
Attualmente i pellegrini dell'indignazione sono a Roma dove faranno tappa fino a sabato prossimo.
Poi si riparte: direzione Napoli.
Qui la pagina Facebook dove si può seguire l'iniziativa.

Le tappe della marcia (Fonte: pagina FB dell'iniziativa)

mercoledì 11 gennaio 2012

Giovanni Tizian sotto scorta

Dalla Gazzetta di Modena in edicola oggi, apprendiamo che Giovanni Tizian, il giovane giornalista che da anni scrive di mafia e di recente autore del libro "Gotica" dedicato al radicamento mafioso al Nord, è da una quindicina di giorni sotto scorta in quanto considerato soggetto a rischio.
A Giovanni, al quale avevamo fatto poco prima di Natale una lunga video-intervista che potete vedere qui sotto, va tutta la nostra solidarietà e il nostro appoggio.





Giovanni Tizian fa il giornalista, ha meno di trent'anni e la sua vita è cambiata. Da qualche tempo vive con la scorta, da mattina a sera. Due agenti armati e in borghese lo accompagnano tutto il giorno, ovunque, anche quando deve fare la spesa. Per lui è diventato un problema condurre quella che prima era un’esistenza normale. Lo prelevano alla porta di casa e ce lo riportano. Gli affetti, gli amici, anche una banale visita in libreria sono cose diventate, all'improvviso, difficili da gestire nella sua situazione.

La scorta gli è stata assegnata dagli inquirenti una quindicina di giorni fa. Uno di quei regali di Natale di cui avrebbe fatto volentieri a meno. «Stavo per pranzare - ricorda - quando mi hanno chiamato sul cellulare dicendomi che ero esposto a un rischio e che per tutelarmi, e permettermi di proseguire nel mio lavoro, avrei avuto la protezione delle forze dell'ordine. Sul momento non mi sono reso conto di cosa avrebbe significato. Poi già verso sera ho cominciato a capire». Gli agenti gli devono, per così dire, “coprire le spalle” fino a quando le acque non si saranno calmate. Il motivo è semplice: Tizian parla di mafia, i mafiosi parlano di lui.

Leggi tutto l'articolo su La Gazzetta di Modena.

L'editoriale del direttore della Gazzetta Antonio Ramenghi.