mercoledì 27 aprile 2011

Tra Bologna e Rimini, la Lega "mangia" il PDL

L'articolo di Stefano Aurighi su "Il venerdì di Repubblica" n. 1205.

La Lega, ultima riserva d’ossigeno per il governo Berlusconi, batte cassa in Emilia-Romagna e costringe il Cavaliere (e i suoi scudieri locali) ad accettare candidati leghisti alle amministrative di metà maggio. Una vera e propria implosione del Pdl, costretto a un’inversione di ruoli e ridotto a portatore d’acqua degli alleati. A rompere gli indugi a metà marzo è stata Rosi Mauro, vicepresidente del Senato e responsabile del Carroccio in Emilia con Angelo Alessandri. Irritata dalle lungaggini in casa Pdl per la scelta del candidato sindaco a Bologna, la Mauro ha violato ogni protocollo e presentato, in piazza, e con la benedizione di Maroni, il consigliere regionale Manes Bernardini, indicandolo come il candidato della Lega. E il Pdl? Se vuole, si accodi...

Apriti cielo. Il Pdl, allo sbando, per un po’ ha invocato regole e sondaggi. Poi, l’ordine da Roma: Bernardini, trentaseienne leghista con un nome etrusco e una moglie pugliese, guiderà la coalizione. Filippo Berselli, coordinatore regionale del Pdl, irritatissimo: «Non capisco, ma mi adeguo». Bernardini, ora, se la vedrà con il candidato pd Virginio Merola, incoronato dalle primarie ma inciampato subito su una gaffe calcistica («spero che il Bologna vada in A» – la squadra c’è già).

Anche a Rimini il Pdl mastica amarissimo, costretto a sacrificare sull’altare della Realpolitik il proprio candidato sindaco, Marco Lombardi. Berlusconiano con manifesti già stampati, Lombardi è però sgradito a Gianluca Pini, potente segretario della Lega Nord Romagna: «Lombardi? Un cavallo bolso, garante della non belligeranza con il Pd e i poteri cittadini» dice Pini, che al Pdl ha imposto non un leghista, ma l’ex missino Gioenzo Renzi.
Un doppio sgarbo, insomma, con il Carroccio a dettar legge direttamente in casa Pdl. Lombardi, lo sconfitto, la spiega così: «L’alternativa era proseguire divisi dalla Lega al primo turno o subire l’imposizione di Pini andando insieme. Per il bene della città, ho deciso per questa seconda soluzione». Il neo-candidato Renzi, invece, la legge in un altro modo: «I sondaggi Euromedia mi davano tra i più graditi in casa Pdl, sottolineando anche come io raccolga consensi pure nell’area di Sel, dei grillini del Movimenti 5 Stelle e degli astensionisti».

Renzi, a Rimini, troverà sulla sua strada come avversario Andrea Gnassi, del Pd, molto popolare in città e anche lui forte dell’investitura delle primarie. Ma, come Merola, zoppicante sulla comunicazione: «Rimini volta pagina», recita, infatti, il suo slogan. E, nel Pd, qualcuno mugugna: perché, in questi anni avevamo lavorato così male?

giovedì 21 aprile 2011

Apparentamenti serpenti



Da necroforo della politica, ad ago della bilancia delle prossime elezioni amministrative. Curioso il destino di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle, improvvisamente determinanti nel risultato della tornata elettorale del 15 e 16 maggio. A Milano e Bologna, infatti, i candidati grillini sono dati rispettivamente al 5% e al 10%, percentuali che si riveleranno decisive al momento dei ballottaggi.
La domanda vera, quindi, è questa: con chi andranno i grillini dopo il primo turno?
Grillo, che già all'epoca di Woodstock 5 Stelle di Cesena aveva respinto qualunque idea di alleanze con qualunque partito (vedi video), ieri ha seppellito definitivamente l'idea degli apparentamenti con una dichiarazione all'Ansa: ai ballottaggi non ci sarà nessun apparentamento, perciò "ognuno degli elettori del Movimento sara' libero di scegliere quale morto votare, di fare le onoranze funebri a chi vuole".

21 aprile: Una Lega "da paura" in Romagna, ad Alfonsine

Torniamo a Ravenna. E andiamo al Cinema. Per la precisione: questa sera, alle 21, il documentario "Occupiamo l'Emilia" verrà proiettato al cinema Gulliver di Alfonsine, nel ravennate, all'interno della rassegna "Doc in Tour 2011".

Seguirà un dibattito tra gli autori e Serena Fagnocchi, responsabile provinciale scuola-università del Partito democratico, Rudi Capucci, vicesegretario nazionale della Lega Nord Romagna, e Valentina Morigi, del Direttivo provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà.

Luca Manservisi ha realizzato un'intervista per il settimanale "Ravenna e dintorni" dal titolo "La Lega Nord all'attacco della Romagna, che fa "paura" anche all'America...".


Ricordiamo che Ravenna è uno dei tre capoluoghi in Emilia-Romagna (assieme a Rimini e Bologna) chiamati alle urne il 15 e 16 maggio. La Lega, alla fine, è riuscita a raggiungere un accordo con il Pdl: il candidato alla presidenza della Provincia è il leghista Rudi Capucci, capogruppo a Lugo e responsabile degli enti locali a livello provinciale.



mercoledì 20 aprile 2011

Un distributore vivente di gadget

Michele Smargiassi, su Repubblica Bologna, firma un articolo davvero bello su una ordinaria giornata "da campagna elettorale" del leghista Bernardini: un bel giro in autobus (semivuoto, mica come quelli per sardine delle otto del mattino) per la città.

Manes Bernardini si è presentato operativo alla fermata di via Rizzoli. Pacco di cartoline in una mano, venti accendini elettorali nella tasca destra del giubbotto nero, venti biro elettorali nella tasca sinistra. Un distributore vivente di gadget. "Grazie, ne avevo proprio bisogno!", intasca felice il pensionato, e non c'è neanche da dare l'euro come agli stranieri sotto i portici.

Leggi tutto l'articolo su Repubblica.

Novità su tutti i più bei scaffali delle più belle librerie

Libreria Feltrinelli di via dei Mille a Bologna.
La coop non sei tu, tu sei quello di Occupiamo l'Emilia.

sabato 16 aprile 2011

Se Roma non è più tanto ladrona

Linkiesta, il quotidiano online diretto da Jacopo Tondelli, in questi ultimi giorni si occupa spesso del Carroccio.
Oggi è online un articolo piuttosto interessante firmato da Silvia Cerami che fa i conti in tasca alla "Lega di governo". Conti che raccontano come il partito di Bossi si sia trasformato ormai in una macchina per la gestione del potere. Il movimentismo? Il partito del popolo "vicino alla gente"? Fanfaluche da raccontare ai propri elettori. Che, per altro, continuano a crederci.

Scrive Cerami: "31.428.269 euro di proventi da gestione caratteristica, più di 18 milioni di contributi dallo Stato per spese elettorali, e un utile di oltre sette milioni e mezzo. Sono finiti i tempi della Lega Nord che inneggia a “Roma ladrona”. Il partito del popolo padano, “quello duro e puro”, tutto salsicce e feste paesane, si è ormai trasformato in un mastodontico apparato, con poche preoccupazioni, se non quella di autoalimentare se stesso. Una casta in camicia verde, dove l'intento di sostenere i popoli padani si confonde più spesso con la salvaguardia del benefit per gli esponenti della nomenklatura padana e dintorni".

Un punto in particolare del pezzo riguarda i temi trattati in "Occupiamo l'Emilia": "(...) anche il bilancio svela che il modello della Lega è il Pci anni Sessanta-Settanta. Con al centro del sistema solare il Partito e intorno una costellazione di associazioni collaterali. Se un tempo era il Pci a sostenere l'Arci, oggi la Lega destina ben 3.633.271 euro, più 1.171.859 rispetto al 2008, verso il suo mondo di appartenenza. Padania Mondo, Guardia Nazionale Padana e persino l’Automobile Club del Carroccio ringraziano".

Leggi tutto l'articolo su Linkiesta.