mercoledì 30 marzo 2011

Manes Bernardini candidato sindaco per tutto il centro-destra a Bologna

Ce l'ha fatta. Dopo giorni e giorni di contorcimenti vari, alla fine il PDL, il partito di plastica, ha alzato bandiera bianca: candidato sindaco per tutta la coalizione a Bologna sarà il leghista Manes Bernardini.
Una scelta che pareva inevitabile, per quanto sofferta (nel PDL): Bernardini, piaccia o meno, è un candidato credibile per lanciare la sfida al democratico Merola.
Almeno per cercare di raggiungere il ballottaggio.
Da parte sua, Virgin - per quanto siamo sicuri si dichiarerà tranquillo - qualche preoccupazione potrebbe cominciare ad averla.

Eroe padano cercasi

Alberto da Giussano è parecchio lontano (nel tempo), "Barbarossa" - il film del 2009 di Martinelli - è stato un flop al botteghino (vabbé l'epopea padana, ma due ore e mezza di un film sinceramente pallosissimo sono troppe anche per il militante più fervente e poi la solfa era sempre la stessa: l'Alberto, oramai per loro uno come il grande Albertone per noialtri italiani), fatto sta che nella sparuta schiera di miti & leggende arruolabili dalla Lega per dare un po' di sostanza alla saga dell'inesistente Padania (storicamente, più vicina alla Terra di Mezzo del Signore degli Anelli che a qualcosa che ricordi da vicino una vera nazione) bisogna registrare un'ulteriore defezione: se ne è andato uno dei pochi rimasti. Anzi, l'unico che - evitando a lungo di esprimere direttamente le proprie effettive simpatie - lasciava sognare, almeno un po', il popolo padano che lo ha sempre arruolato de facto tra le proprie fila: Davide Van De Sfroos.
Amatissimo dai leghisti, e non solo, a dirla tutta.

Invece, tié, dal ridottissimo empireo dei miti padani (del passato o del presente) si defila anche l'ultimo dei mohicani.
Infatti, non è andata giù ai nostri l'esibizione sanremese del cantautore lombardo, che ha tradito il Carroccio cantando "Viva l'Italia" di Francesco De Gregori.
Van De Sfroos ha aggiunto sale alla ferita dichiarandosi "fiero di cantarla" e aggiungendo "non mi vergogno di essere italiano".
Gettando nello sconforto più totale, prima ancora che il fattaccio accadesse, Andrea Rognoni, direttore del Centro regionale di cultura lombarda e conduttore, sulla radio del Carroccio, della rubrica "Cultura padana".

La segnalazione è dal blog di Daniele Sensi, che di Radio Padania e, in generale di quelli che qui definiamo "leghismi", se ne intende.

Vale la pena ascoltarsi questo minuto e mezzo, di cui gli ultimi trenta secondi di totale disperazione del Rognoni, con un siparietto tra lui e la conduttrice della trasmissione che, da solo, è una perla.

Rognoni, con tono enfatico, pronto a diffondere via etere parole destinate ad essere scolpite per sempre nella (brevissima) Storia della Padania (che verrà, ma forse...): "Dobbiamo ancora trovare un nostro eroe, capito?".
E lei, incapace di cogliere la drammaticità del momento: "C'è una telefonata, Andrea...".
Lui, farfugliando per l'inatteso colpo a cotanto epos: "....un attimo che finisco il concetto..."
Seguono urla dello sconfortato direttore del centro regionale di cultura lombarda: "NON LO ABBIAMO ANCORA TROVATO, CRISTOOOOOO, NON LO ABBIAMO ANCORA TROVATOOOO" (non Nostro Signore, quello lo ha trovato Luca Zaia in Veneto, si riferisce all'eroe padano).
Da non credere.
Anzi, sì.


Clandestini padani

Cosa accadrebbe se l'invocata indipendenza padana diventasse veramente una realtà, invece che una boutade da spendere nei comizi o in agosto quando, nella calura estiva, ogni anno Bossi chiama/i media rispondono?
Ipotesi fantascientifica d'accordo, ma su Diritto di critica il giornalista Emilio Fabio Torsello ha provato lo stesso a darsi una risposta.
Una provocazione, spiega, ma neanche poi tanto a pensarci solo un po'.

"I padani? Secondo la legge Bossi-Fini rischierebbero di essere rinchiusi nei Cie"

Scrive Torsello: "La conseguenza più immediata riguarderebbe proprio lo status dei celoduristi in Italia: diverrebbero clandestini. Non avendo stretto patti con l'Europa né sottoscritto accordi per la libera circolazione nell'Unione, la condizione dei leghisti che vivessero al di fuori dei confini padani sarebbe quella di clandestini. Come i libici e i tunisini. In caso di identificazione, inoltre, in ottemperanza alla legge Bossi-Fini le forze dell'ordine italiane sarebbero costrette a portare i padani nei famigerati Centri di Identificazione ed Espulsione dove - secondo le normative europee - dovrebbero restare per sei mesi. E nel malaugurato caso in cui qualcuno di questi si trovasse - come spesso accade - in vacanza nel Sud Italia, alla minima irregolarità rischierebbe il Cie".

Leggi tutto l'articolo su Diritto di Critica.

Parte Doc In Tour


Il 1° aprile parte ufficialmente la Quinta edizione di Doc In Tour, la rassegna di documentari dell'Emilia-Romagna.
Lunedì 28 marzo l'assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti ha presentato l'iniziativa.

Qui sotto, i principali articoli della rassegna stampa.

Corriere di Bologna del 29 marzo 2011: "Doc In Tour, rassegna itinerante con 164 proiezioni".
Repubblica Bologna del 29 marzo 2011: "Ciak su vite, volti e storie dell'Emilia".
L'Unità Emilia-Romagna del 30 marzo 2011: "Il documentario cerca nuovo spazio sullo schermo".
Da segnalare anche il post su Virgilio Blog di Modena: "Occupiamo l'Emilia conquista il festival".

Le date e le sale in cui verrà proiettato "Occupiamo l'Emilia":

05 aprile Sala Truffaut Modena ore 21.15
13 aprile Lumière Bologna ore 22.15
21 aprile Nuovo Jolly 2 San Nicolò di Rottofreno ore 20
21 aprile Cinema Gulliver Alfonsine ore 21
26 aprile Capitol Fiorenzuola d’Arda ore 21
12 maggio Metropolis Bibbiano ore 21
14 maggio Teatro Comunale Alice Zeppilli Pieve di Cento inizio ore 20 terzo film in programmazione
19 maggio Nuovo Nosadella Sala Berti Bologna ore 19.15
23 maggio Saffi d’essai Forlì ore 21.15



PS. Non c'entra niente ma, a puro titolo di cronaca (l'anima del giornalista non riposa mai), segnaliamo che proprio oggi il blog dell'assessore Mezzetti è stato hackerato da un turco. Al posto della consueta home infatti, per qualche ora stamattina appariva questa immagine, e questo video in cui, da quel che si può capire, viene spiegato come è stata realizzata l'operazione di hackeraggio.
Forse al Giovane Turco non è piaciuta la presentazione di Doc In Tour fatta dall'assessore...

lunedì 28 marzo 2011

La leghista Borgonzoni e la mancata pesca di 12mila profughi affogati

Lucia Borgonzoni è la vera faccia della Lega Nord, quella che cammina sul filo della xenofobia mascherandola da battuta all'osteria. Sulla sua pagina Facebook, la Borgonzoni condivide un post della sezione leghista di Melegnano (Mi) in cui si fa una critica precisa alla Francia: prima bombardano la Libia, provocando l'esodo dei profughi, ma poi bloccano i clandestini che tentano di passare da Ventimiglia al territorio francese.
La battuta con cui viene commentato il fatto è questa: e bravi i francesi, prima interventisti, poi mollano la pesca a noi! 
Quella che i leghisti liquidano in maniera umiliante come "la pesca", riguarda persone che tentano la fuga da paesi in cui non c'è futuro per chi sogna una vita degna di questo nome. Moltissimi profughi, quasi 12mila negli ultimi 13 anni, non ce l'hanno fatta e sono affogati nel Mediterraneo.
Ha ragione l'antropologa francese Lynda Dematteo, autrice dello studio "L'idiozia in politica. Sovversione e neo-populismo in Italia": "Recitare la parte dei finti sciocchi serve per sentirsi autorizzati a pronunciare qualsiasi cosa. Presentare il discorso razzista facendo uso del registro comico è una delle strategie tipiche dell’estrema destra. Si tratta di una tecnica per far passare l’indicibile, renderlo udibile infrangendo il muro dell’intollerabile fino a sedimentare un senso comune che a forza di minimizzare accetta tutto".

Una sobria Lucia Borgonzoni tra il Trota e Angelo Alessandri


domenica 27 marzo 2011

Chi l'ha visto: Fabio Rainieri

L'onorevole Fabio Rainieri, parmense, è presidente della Lega Nord Emilia.
E' stato eletto nel 2008 nella XI Circoscrizione, Emilia-Romagna.
E' segretario della XIII Commissione agricoltura.



A titolo di cronaca, relativamente ai contenuti della dichiarazione di Rainieri, va segnalato che Luca Zaia (attuale governatore del Veneto) è stato ministro delle Politiche Agricole dal maggio 2008 all'aprile 2010. Il suo successore, Giancarlo Galan (predecessore di Zaia alla guida del Veneto e ora passato al Ministero dei Beni Culturali), lo è stato fino al 23 marzo 2011.

E' di pochi giorni fa invece la nomina a capo dell'(ex) ministero dell'agricoltura dell'avvocato penalista Francesco Saverio Romano (deputato, ex UDC e ora iscritto al gruppo Misto-Noi Sud Libertà e Autonomia). Su Romano pende la "riserva" del Presidente Napolitano per l'inchiesta di mafia che vede coinvolto l'onorevole siciliano.

Il commento di Michele Serra, su Repubblica del 26 marzo 2011, alla nomina di Romano:

sabato 26 marzo 2011

Finalmente in libreria "Occupiamo l'Emilia"

E' finalmente possibile trovara in libreria (al momento bisogna ancora ordinarlo presso il proprio libraio di fiducia, ma tra pochi giorni sarà disponibile sugli scaffali delle maggiori librerie) il docu-film "Occupiamo l'Emilia".

Edito dalla casa editrice Diabasis di Reggio Emilia, il film inchiesta delle Officine Tolau (Stefano Aurighi, Davide Lombardi, Paolo Tomassone) è acquistabile anche online al prezzo di 9,90 euro (dvd + volumetto di accompagnamento contenente: un focus con la partecipazione di Angelo Alessandri, segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Pini, segretario Lega Nord Romagna e il politologo Massimiliano Panarari. Un'analisi dei flussi di voto realizzata dai ricercatori Gianluca Passarelli e Dario Tuorto dell'Istituto Cattaneo di Bologna).


Qui sotto il (finto) booktrailer, (in realtà, il video del momento in cui veniamo in possesso del tanto atteso cofanetto):

E' disponibile in libreria "Occupiamo l'Emilia"

E' finalmente possibile trovara in libreria (al momento bisogna ancora ordinarlo presso il proprio libraio di fiducia, ma tra pochi giorni sarà disponibile sugli scaffali delle maggiori librerie) il docu-film "Occupiamo l'Emilia".

Edito dalla casa editrice Diabasis di Reggio Emilia, il film inchiesta delle Officine Tolau (Stefano Aurighi, Davide Lombardi, Paolo Tomassone) è acquistabile anche online al prezzo di 9,90 euro (dvd + volumetto di accompagnamento contenente: un focus con la partecipazione di Angelo Alessandri, segretario della Lega Nord Emilia, Gianluca Pini, segretario Lega Nord Romagna e il politologo Massimiliano Panarari. Un'analisi dei flussi di voto realizzata dai ricercatori Gianluca Passarelli e Dario Tuorto dell'Istituto Cattaneo di Bologna).


Qui sotto il (finto) booktrailer, (in realtà, il video del momento in cui veniamo in possesso del tanto atteso cofanetto):

Il problema-profughi? Ecco la ricetta: ammazzare, sparare, affondare

C'è poco da fare. Come diceva Oscar Wilde, si può resistere a tutto, tranne che alle tentazioni. E, tra gli aficionados della pagina Facebook di Mauro Manfredini, le tentazioni sono terrificanti.


La Padania non esiste

Almeno non nel senso in cui la intende Umberto Bossi.
Anche se nel linguaggio comune è ormai passata come una sorta di entità (politico)economica a se stante, la "nazione" Padana non ha il benchè minimo fondamento storico.
Niente di niente, checché ne dicano i leghisti.

La Padania è solo la valle del Po: un'entità geografica.
Che racchiude in sé storie e tradizioni completamente diverse tra loro, non meno di quanto lo possano essere - ad esempio - quelle che ci sono tra veneti e pugliesi.

E' bene ricordarlo ogni tanto.
Oggi la fa il Post: "La Padania è una pianura".


Fonte immagine: Corriere.it (Nebbia in Val padana)

giovedì 24 marzo 2011

La battaglia delle buche

Ancora una fumata nera da Roma (leggi B&B, Berlusconi & Bossi) per la decidere se ci sarà o meno un candidato di coalizione per il centro-destra bolognese da opporre al democratico Merola. Intanto, il leghista Bernardini, al momento designato dalla Lega, tira dritto per la sua strada. E non è solo un modo di dire: "Nel giro di due giorni possiamo chiudere tutte le buche nelle strade - ha detto ieri l'esponente del Carroccio - i soldi per finanziare il piano li prendiamo dalla vendita delle quote di Hera".

martedì 22 marzo 2011

Pd-Movimento 5 Stelle: prove (turbolente) di dialogo

Pippo Civati e Giovanni Favia alla Sala di Città a San Lazzaro di Savena (Bo) ieri sera

Mettiamola cosi: se il successo di una serata si misura dalla presenza del pubblico, ieri sera a San Lazzaro di Savena (Bo) è andata benissimo, perché c’era così tanta gente che alcuni non hanno trovato posto a sedere. Però le cose vanno chiamate con il loro nome, e quindi ecco qui: più che un dibattito politico, è stato un regolamento di conti tra grillini ed ex grillini, con il Pd locale in affanno a cercare  di riportare la barra sulla discussione, ma costretto suo malgrado in alcuni momenti  a fare da tappezzeria.

Il Pd di San Lazzaro, che due settimane fa ci aveva invitati a proiettare Occupiamo l’Emilia, ha fatto il bis organizzando alla Sala di Città la proiezione del nostro documentario “A furor di popolo”, dedicato al Movimento 5 Stelle. Al tavolo dei relatori Marco Macciantelli, sindaco di San Lazzaro di Savena (Bo),  Pippo Civati – committente del documentario, in qualità di responsabile del Forum nazionale del Pd “Nuovi linguaggi e nuove culture”-  e Monica Fontanelli, ex attivista del Movimento 5 Stelle. Insomma, un’occasione importante per mettere Pd e grillini a confronto sui temi sollevati dal documentario: costi della politica, ambiente, connettività, per citare i “soliti noti”. Anzi, per dirla meglio: un’occasione unica, dato che grillini e Pd sostanzialmente non dialogano. 

Pippo Civati, in particolare, ha le idee chiare: dialogare, provare ad individuare aree di intesa politica, perché – sgrossando la questione – dall’altra parte c’è il signor B, che è un avversario comune a Pd e grillini e va sconfitto alle prossime elezioni. Limitando, per quanto possibile, le frammentazioni a sinistra. E invece, purtroppo, la serata vira subito verso il precipizio quando Monica Fontanelli rovescia sul tavolo tutta la delusione maturata verso gli ex colleghi del Movimento 5 Stelle, spiegando che il movimento è in realtà una casta, che decidono in pochi, che sono peggio degli avversari che dicono di voler combattere, che non c’è democrazia interna ecc…, come peraltro dichiarato pubblicamente in una lettera alcuni mesi fa. E ricorda anche le centinaia di messaggi e mail di insulti ricevuti dopo la pubblicazione della stessa. 

I grillini in sala, guidati dal consigliere regionale Giovanni Favia, replicano con il registro del sarcasmo, con applausi scroscianti agli interventi di Monica Fontanelli e degli altri fuoriusciti dal Movimento 5 Stelle, tra cui Valerio D’Alessio, che si becca del “venduto per 30 denari all’Italia dei Valori”.  Fontanelli e Favia, organizzatissimi, per tutta la sera dirigono le rispettive claque, mentre  Civati prova a mettere in campo le questioni concrete: la decisione del Pd di rivedere la propria posizione sugli inceneritori, il no al nucleare, terreni su cui potrebbero nascere ipotesi di lavoro comune. Anche Macciantelli ci prova, ma la prende sempre un po’ troppo alla larga e il pallino torna ai duellanti.

Su una cosa grillini ed ex grillini sono accomunati: la propensione a parlare col ditino alzato per impartire la lezioncina, ma non sempre funziona, come – ad esempio - quando rimproverano al Pd i costi della politica. Tema che irrita il segretario dl Pd di San Lazzaro, Giacomo Landi, che ricorda che in alcuni casi l’attività politica porta addirittura a rimetterci. Ma il tema solletica anche altre persone tra il pubblico. Alcune, tra queste, intervengono per ricordare la loro militanza “a costo zero”, per sottolineare che esistono ancora individui che fanno politica per passione.
Favia, lapidario, nel suo ultimo intervento chiude la porta a ipotesi di dialogo con il Pd. Macciantelli, dal canto suo, replica con un’arringa per ricordare i confini del grande progetto democratico del Pd, suggerendo – senza dirlo – che lì dentro c’è spazio anche per le istanze del Movimento 5 Stelle. 
Per Civati, infine, una serata in cui far scorta di stimoli da spendere nella campagna elettorale a Milano, dove il candidato del centrosinistra, Giuliano Pisapia dovrà vedersela, oltre che con Letizia Moratti, anche con il grillino Mattia Scalise. O con Scalise si potrà provare a dialogare? Pippo pensa che sarebbe meglio almeno provarci.

Il pubblico alla Sala di Città
Marco Macciantelli e Pippo Civati


A noi della Lega nessuno ci frega (a parte l'accento)

Dalla pagina Facebook del consigliere regionale Mauro Manfredini registriamo, e riblogghiamo, "Il nostro inno", una specie di versione colta di "Va pensiero", notoriamente ritenuto dai padani l'inno per definzione.
Il rapporto conflittuale con l'ortografia, già segnalato, qui colpisce e affonda proprio il "sacro fiume" Po, che si ritrova tra capo e collo un sonoro accento.

Noi della Lega
nessuno ci frega
da destra a sinistra
ci fanno 'na sega.

Ci guida l'Umberto
che, come quel tal da Giussano
dall'imperatore tedesco
difese Milano

L'identità dei Padani
é in buone mani
la verde bandiera
col sol delle Alpi

Sventola alta speranza di pace
é con forza che guida
l'Italia in ginocchio
guardate a quel sole
guardate il carroccio.

Seguite con gioia
chi con grande perizia
porta l'ampolla del
dall'alpe a Venezia

Seguiamo con fede
il nostro pastore
così fa chi crede
a chi ha la Padania nel cuore


Mauro Manfredini durante le riprese di "Occupiamo l'Emilia"

Tre giornalisti bolognesi venerdì saliranno nel piacentino

La Cronaca cittadina e La Libertà di Piacenza presentano oggi la serata di venerdì in cui verrà proiettato "Occupiamo l'Emilia".



domenica 20 marzo 2011

Il venerdì dei crociati

Venerdì prossimo, 25 marzo, alle ore 20 "Occupiamo l'Emilia" sarà proiettato all’Auditorium Sant’Ilario di Piacenza in Corso Garibaldi, 17.


Per noi, una sorta di ritorno alle origini.
Il film inizia infatti con questo servizio del 14 maggio 2010 (gentilmente concessoci dalla piacentina TeleDucato), in cui si racconta dell'avvio, proprio da Piacenza, della "crociata" leghista per conquistare la terra rossa emiliana.


sabato 19 marzo 2011

Manes l'etrusco, alla conquista di Bologna

Il video che segue riproduce integralmente i comizi di Rosy Mauro, Angelo Alessandri e Manes Bernardini che ieri hanno dato il via alla campagna elettorale della Lega per le Amministrative a Bologna il 15 e 16 maggio prossimi.
Un modo per capire - senza filtri - che aria tiri veramente tra il popolo leghista in vista di un appuntamento importantissimo come quello bolognese.

Anche se resta ancora aperta la querelle col PDL - che rivendica per sé la candidatura di coalizione contro il il democratico Virginio Merola - la Lega ha ormai rotto ogni indugio: candidato sindaco del Carroccio sarà il consigliere regionale Bernardini (a cui oggi Repubblica Bologna dedicata un pezzo talmente benevolo da sembrare quasi un clamoroso endorsement - impossibile da credersi - del quotidiano di riferimento del centro-sinistra).

Bossi e Berlusconi, lunedì prossimo, proveranno a sbrogliare la matassa.
Qualunque sarà la decisione (ammesso che arrivi effettivamente all'inizio della prossima settimana), i mal di pancia tra i fratelli/coltelli di PDL e Lega non passeranno certo da martedì.
E potrebbero finire per condizionare pesantemente l'esito del voto per il centro-destra.

PS. Per chi non lo sapesse, il nome di battesimo di Bernardini è di origine etrusca.

venerdì 18 marzo 2011

Le mani della Pasionaria Rosy sulla rossa Bologna

Oggi Rosy Mauro, vicepresidente del Senato e parte dell'entourage più stretto del Capo in persona, era a Bologna per lanciare la campagna della Lega per le amministrative del maggio prossimo.
Presenti anche Angelo Alessandri, segretario della Lega emiliana e naturalmente Manes Bernardini, candidato in pectore di tutto il centro-destra per la sfida al democratico Virginio Merola, la Mauro ha anche inaugurato la nuova sede della Lega di Bologna in via Ugo Bassi.
Nel video, la nostra intervista alla pasionaria del Carroccio inviata in terra emiliana.

Da Modena con furore

Il video della serata organizzata dai "rottamatori" modenesi il 2 marzo scorso in cui abbiamo presentato "A furor di popolo".

C'è un documentario che gira da mesi

Dello scontro all'interno del centro-destra bolognese per la designazione del candidato sindaco da opporre al democratico Virginio Merola, scrive oggi anche La Stampa di Torino con un pezzo firmato da Franco Giubilei. L'articolo - sorpresa ma non troppo - inizia citando un "documentario che gira da mesi" da queste parti e che sta, in qualche modo, condizionando la campagna elettorale.

"Occupiamo l'Emilia" infatti, ha contribuito a far prendere coscienza - sia a una parte che all'altra degli schieramenti politici - del peso e della consistenza della presenza leghista in Emilia-Romagna. Non che per noi autori ciò sia motivo di particolare vanto, ma nemmeno è colpa nostra se abbiamo fotografato una realtà che in troppi si rifiutavano di registrare.

A Bologna, lo scontro tra PDL e Lega sui nomi di Berselli e Bernardini, coordinatore regionale del PDL il primo, eletto nell'aprile 2010 in Regione il secondo, mette in evidenza come il Carroccio sia ormai convinto di poter assumere la guida del centro-destra relegando il partito di Berlusconi (a Bologna e forse non solo) al ruolo di comprimario. Un'inversione che i berlusconiani non possono accettare, forti del fatto di essere pur sempre il primo partito in termini elettorali.

Il punto però è che la Lega è radicata e si sta radicando sempre di più nel territorio emiliano-romagnolo coerente con la propria vocazione (iper)localista, diversamente dal "partito di plastica" inventato da Berlusconi nell'ormai lontano 1994, incapace da sempre di trovare una dimensione credibile a livello territoriale.

Riporta Giubilei nel suo pezzo: Il politologo Gianfranco Pasquino commenta così la possibilità-Bernardini:«E’ giovane, è un bell’uomo, è persona gradevole, è un avvocato. Di certo andrebbe a sconfitta sicura, ma la Lega è molto lungimirante: sanno di non poter vincere però sanno anche che aumenteranno i voti per la loro lista, e la prossima volta ci proveranno di nuovo. La Lega qui sta costruendo il suo futuro».



mercoledì 16 marzo 2011

Commenti e reazioni al film: Lynda Dematteo

Lynda Dematteo è un'antropologa francese autrice dello studio "L'idiotie en politique. Subversion et néo-populisme en Italie" dedicato alla Lega Nord, attualmente edito solo in Francia ma presto disponibile anche in Italia per i tipi di Feltrinelli.

Ci è venuta a trovare ieri a Modena per chiacchierare insieme: di Lega naturalmente.
Come ad altri in precedenza, abbiamo chiesto a Lynda di commentare "Occupiamo l'Emilia".



Ecco anche un commento in francese:




Lynda Dematteo con Paolo Tomassone e Stefano Aurighi

Unità Italia/ Emilia R., Leghisti disertano aula seduta solenne

Replicano protesta colleghi lombardi, assenti durante l'Inno di Mameli.

Bologna, 16 mar. (TMNews) - I consiglieri della Lega Nord dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna hanno disertato l'aula dove è in corso la seduta solenne per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Manes Bernardini, Stefano Cavalli, Roberto Corradi e Mauro Manfredini, esponenti del Carroccio, non si sono presentati questa mattina all'appuntamento solenne in viale Aldo Moro, replicando la protesta fatta dai colleghi lombardi che ieri, durante l'esecuzione dell'Inno di Mameli, hanno lasciato l'aula per recarsi al bar a prendere cappuccino e cornetto. I banchi dove di solito i consiglieri emiliano-romagnoli siedono, infatti, sono ancora vuoti, mentre il professor Angelo Varni, vicepresidente del Comitato regionale per le celebrazioni dell'anniversario, sta tenendo una lezione magistrale.

La seduta è cominciata intorno alle 10,15 con l'esecuzione dell'Inno nazionale e un minuto di silenzio per ricordare le vittime del terremoto e dello tzunami ed esprimere solidarietà al popolo giapponese. Il presidente dell'Assemblea legislativa, Matteo Richetti, ha poi letto il discorso del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Successivamente ha tenuto un breve discorso richiamando il valore dell'unità e i paradossi e le divisioni che si stanno vivendo in Italia. Richetti, nel suo intervento, ha ricordato il rapimento di Aldo Moro 33 anni fa e l'uccisione in Afghanistan del tenente Massimo Ranzani le scorse settimane.

In aula, tra gli altri, sono presenti il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, il presidente della Provincia di Bologna, Beatrice Draghetti, il commissario di Bologna, Anna Maria Cancellieri, prefetto e questore.

Pat-Pol

161104 mar 11


I banchi leghisti vuoti


Dopo un quarto d'ora circa dall'avvio della cerimonia, i leghisti entrano in aula


Manes Bernardini in aula

martedì 15 marzo 2011

L'alega è per l'autonomia dell'apostrofo

Ormai è chiaro: coerente con il proprio statuto, la Lega è per l'autonomia a 360 gradi.
Fino a includere la secessione dell'apostrofo dalla grammatica, con la libertà dei popoli di piazzarlo un po' dove pare a ciascuno.

Ma finché certe lotte per l'autonomia ortografica riguardano al più gli appassionati di pesca padana, il problema potrebbe esser liquidato in via Bellerio con un'alzata di spalle.
Ben più grave ci pare invece, quando ad essere sfiorato da questa corrente iper-indipendentista - assai forte nel partito - è un mito leghista. Anzi, il Mito per eccellenza: Alberto da Giussano, caduto anch'egli vittima - come dimostra questa specie di postalmarket di gadget padani "Made in Emilia" - del furore autonomista di cui sopra.

In Padania è ormai un caso. E sono già in molti a chiedere che "Bossi intervenga, dio Po!".
O che almeno, deleghi a occuparsi della questione il nuovo responsabile di tutti i media padani, di certo esperto in questioni linguistiche.

domenica 13 marzo 2011

D'orate, di trote e d'altri pesci ancora

Matteo, il cugino di Paperino

Più bravo o più fortunato?
La stella sempre più brillante di Matteo Renzi rende il sindaco di Firenze una specie di Gastone, cugino appena sopportato all'interno del PD-Paperino?
Ecco la nostra intervista al (ormai ex?) rottamatore - già campione nel 1994 de "La Ruota della fortuna" di Mike Bongiorno - in occasione della puntata a Modena per presentare il suo libro "Fuori".

sabato 12 marzo 2011

"Strumento" da non "strumentalizzare"

«Stanno girando con il documentario “Occupiamo l’Emilia”, che potrebbe essere presentato tanto da loro quanto da noi. E se loro cercano di strumentalizzarlo a loro favore, la gente che lo vede si rende conto che nei prossimi anni e nel prossimo futuro, partendo anche da Bologna, la sfida ormai sarà sempre più tra Lega e Pd, con un Pd in picchiata e una Lega in ascesa». È proprio quello che volevamo sentirci dire. Al di là del fatto che oggi sia stato il deputato Angelo Alessandri in un’intervista a "La Padania".

Leggendo l’articolo sul quotidiano di via Bellerio, ci tornano in mente le riflessioni di agosto, a documentario terminato. A chi farà piacere? A chi dispiacerà? Qualcuno potrà strumentalizzare il nostro lavoro? Queste erano le nostre perplessità osservando le prime reazioni di tanti – a destra, a sinistra e in centro – al trailer. Poi “Occupiamo l’Emilia” ha cominciato a camminare da solo, a percorrere diverse centinaia di chilometri in Emilia-Romagna e anche fuori “confine”. Suscita dibattito, reazioni sul blog, discussioni nei partiti, interesse nei lettori di giornali… A breve uscirà in libreria.

Ci auguriamo davvero che possa continuare ad alimentare il dibattito tra politici, tra esponenti di partiti e delle associazioni, in un momento in cui – a livello nazionale come sul territorio locale – si può far a meno di tante cose, ma non si può eliminare il confronto.

Manes di lotta e di governo

Sono sempre più insistenti le voci che vedono il consigliere regionale e commissario della Lega bolognese, Manes Bernardini (occhio al sito, c'ha i suoi anni...), possibile candidato del centrodestra destinato ad opporsi al democratico Virginio Merola per la conquista della "rossa" Bologna.
Qualora arrivasse la designazione ufficiale (che verrà decisa a Roma, non qui in Emilia, perchè la Lega è per il federalismo e le autonomie locali...) pubblicheremo sul blog ampi stralci della lunga intervista realizzata a Bernardini per "Occupiamo l'Emilia".

Manes è certamente un ragazzo pacato e appartiene all'ala di governo della Lega.
Dovrà fare i conti però - in vista della battaglia elettorale - con la componente di lotta propria dell'ala dura del partito, che è poi quella che arriva direttamente alla pancia dei suoi elettori.

Ormai un classico, la Lega de lucha y de gobierno: un habitus riproposto almeno dalla prima esperienza nelle stanze del potere nel 1994. Un doppio registro, a Roma come a livello locale, che è ormai uno dei segni distintivi del partito, abilissimo a giostrarsi tra una variabile e l'altra a seconda delle convenienze.

Ecco perciò, su Repubblica Bologna, Manes dichiarare che non rinnega niente del suo partito (e ci mancherebbe) ma che il suo profilo di candidato punterà tutto su toni più tranquillizzanti: per arrivare alla poltrona di sindaco i leghisti duri & puri non basteranno. Bisogna rassicurare tutti i bolognesi, o almeno la maggioranza.
Insomma: Merola è avvisato, con Bernardini candidato, sarà battaglia vera.

"Un conto sono le battaglie del mio partito, la Lega Nord, e un conto è la campagna elettorale di un candidato sindaco: se toccasse a me il mio slogan sarebbe "Bologna, finalmente". Le mie caratteristiche sono la pacatezza e la chiarezza". Manes Bernardini, il commissario del Carroccio bolognese, in pole-position per la candidatura sotto le Due Torri, non rinnega le tante campagne shock della Lega Nord, e difende i messaggi affidati ai volantini. Ma distingue rispetto alla necessita di diffondere il suo profilo di candidato sindaco.


Manes Bernardini con Paolo Tomassone poco prima di essere intervistato per "Occupiamo l'Emilia"

venerdì 11 marzo 2011

Matteo Richetti, il golden boy dei democratici emiliani

Segnatevi questo nome: Matteo Richetti. Da due mesi il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, non perde occasione per ribadire che il “vero leader dei rottamatori” è proprio Richetti, 37enne Pd modenese, presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Che avrà fatto mai di così sbalorditivo il giovane emiliano da spingere simbolicamente il leader dei rottamatori ad abdicare? Richetti ha mandato al macero uno dei privilegi più intollerabili della “casta”: dalla prossima legislatura i consiglieri regionali dell’Emilia-Romagna non otterranno più la pensione appena terminati i due mandati, rassegnandosi (come tutti) ad attendere l’età pensionabile.
Ex Margherita, Richetti ha ottenuto il voto unanime del Consiglio regionale sull’abolizione dei vitalizi e, subito dopo, ha spedito copia del provvedimento a Fini e Schifani. E ora incalza: “Cosa aspettano le altre Regioni e le due Camere a fare altrettanto”?

Leggi tutto l'articolo di Stefano Aurighi su "Il Venerdì di Repubblica" n. 1199.

La nostra intervista a Richetti in occasione della presentazione a Modena del libro di Matteo Renzi "Fuori".

Pasado!

Passarono... le Officine Tolau a San Lazzaro di Savena per presentare "Occupiamo l'Emilia".

Nonostante l'articolo (lo si può leggere in calce) del Carlino di Bologna, il giorno dopo, riporti il dibattito che ha preso spunto da un fantomatico e misterioso film "sull'avanzata della Lega Nord in Emilia" senza mai accennare nemmeno di striscio al titolo (da evincere solo dal meraviglioso manifesto della serata preparato dagli organizzatori e pubblicato sul quotidiano - bontà sua - a corredo del pezzo).

Un po' come parlare di quel famoso film che racconta di "sei replicanti (tre maschi e tre femmine)  fuggiti dalle colonie extramondo e giunti furtivamente a Los Angeles per cercare di introdursi nella fabbrica dove sono stati prodotti, nella speranza di riuscire a modificare la loro imminente data di termine".

O, che so, di quello che narra "l'epopea di un immigrato siciliano negli Usa che, dopo anni di crimine, principalmente nell'organizzazione del gioco d'azzardo illegale e nei racket sindacali, si afferma come il più potente dei capi-mafia italo-statunitensi della città di New York". Seguono vicende (si tratta infatti di un'epopea in tre parti) di figli e nipoti del boss. Alla fine del terzo film della serie la figlia dell'ultimo boss viene assassinata all'uscita da teatro.
Segue dibattito.

La serata però, presenti il segretario del PD emiliano-romagnolo Stefano Bonaccini e il politologo Massimiliano Panarari, è stata piacevole e partecipata.

Le foto sono di Luca Calconi che, al solito, ringraziamo.








Stefano Bonaccini


Massimiliano Panarari


giovedì 10 marzo 2011

Spericolati montaggi padani

Messa giù come la stiamo per raccontare, più che un'operazione di killeraggio politico, sembra una barzelletta sui carabinieri (non ce ne voglia l'Arma, non le abbiamo inventate noi). Una goffaggine targata Lega Nord (Modena) che ricorda da vicino il comunicato stampa di qualche giorno fa che ne smentiva un altro lanciato poco prima. Roba che neanche l'Emilia di Guareschi...

La vicenda in breve: qualche giorno fa in consiglio comunale la Lega attacca il sindaco Giorgio Pighi per un appalto risalente al 2005 vinto da una ditta di Casal di Principe. Il sindaco non gradisce e minaccia una puntata in Procura. La Lega? Rincara: il sabato successivo (quello scorso) nel proprio gazebo sulla via Emilia espone un fotomontaggio (fatto in casa) in cui presenta Pighi armato di candelotto e coppola. Lo stesso inserito in una nota in cui si invita il sindaco a rivolgersi a uno psicanalista: "...o c'è qualcosa da nascondere o c'è un problema caratteriale di natura patologica".

Il riferimento ai "problemi patologici" è greve, ma l'incazzatura di Pighi e di tutta la maggioranza si focalizza sul fotomontaggio: a far la parte del mafioso il primo cittadino proprio non ci sta e minaccia un'altra querela (al momento, non si sa ancora se depositata). Legittimo, per carità. Solo che la storia del fotomontaggio incriminato è tutta da ridere. E merita di essere ricostruita.

Tutto nasce da questa foto di Claudio Petruccioli, ex senatore PDS ed ex Presidente RAI. Al segretario cittadino della Lega, Stefano Bellei piace quell'indice da inquisitore e - afferma - "nemmeno mi accorgo del microfono girato che Petruccioli tiene nella mano destra" (in effetti, una specie di candelotto per chi abbia poca dimestichezza con certa tecnologia).


Nel web poi, l'improvvisato esperto di fotomontaggi pesca una foto del sindaco Pighi. Questa:


Infine, sempre da Internet, questa immagine di un tizio imbavagliato che protesta contro chissà cosa che, se vogliamo, è l'unica immagine un tantinello inquietante: ricorda un po' Hannibal Lecter


Il primo esito della pensata leghista è il manifesto qui sotto. "Ci siamo messi in tre a lavorarci sopra in sezione - racconta Bellei - perchè con Photoshop ognuno di noi sa fare una cosa". Il risultato dell'incastro del testone di Pighi sul corpo di Petruccioli però non soddisfa i "grafici" leghisti. "Ci pareva un macrocefalo, nonostante la soddisfazione per essere riusciti ad invertire la direzione della testa" precisa sempre Bellei. 


I tre cercano allora nuove soluzioni: provano a ridurre la testa di Pighi ma le proporzioni vanno in malora. Il "nuovo" Pighi sembra un uovo, una palla da rugby. 
Che si fa, vacca d'un cane? "Mettiamogli un cappello che un po' nasconde".
Eureka! Ci siamo!


Bellei giura che la coppola, nelle intenzioni, non voleva alludere ad alcunchè: "E' semplicemente il cappello che il sindaco porta spesso durante la stagione fredda" Affermazione che, a guardare la foto che pubblichiamo qui sotto, risponde a verità.


Evitiamo - appunto - un processo alle intenzioni, e rimaniamo ai fatti.
Che, diciamolo, fanno ridere.
A ulteriore testimonianza di una buona fede un po' tortellona (o tortellina), le due immagini che si possono vedere in calce.
Quando a Bellei abbiamo chiesto di inviarci via mail la ricostruzione passo per passo del fotomontaggio incriminato, ci siamo trovati in posta elettronica anche le nuvolette da fumetti e la catena da carcerati (ammericani).
Grazie lo stesso, segretario, ma non servivano.


mercoledì 9 marzo 2011

Buio in sala

E' ufficiale il calendario delle proiezioni di tutti i lavori selezionati (qui tutti i trailer) nell'ambito della rassegna DocInTour.
Occupiamo l'Emilia è uno di questi, per cui sarà possibile vedere la nostra opera prima in vari cinema d'essai dell'Emilia-Romagna.
Di seguito l'elenco completo di luoghi, date e orari.

05 aprile Sala Truffaut Modena ore 21.15
13 aprile Lumière Bologna ore 22.15
21 aprile Nuovo Jolly 2 San Nicolò di Rottofreno ore 20
21 aprile Cinema Gulliver Alfonsine ore 21
26 aprile Capitol Fiorenzuola d’Arda ore 21
12 maggio Metropolis Bibbiano ore 21
14 maggio Teatro Comunale Alice Zeppilli Pieve di Cento inizio ore 20 terzo film in programmazione
19 maggio Nuovo Nosadella Sala Berti Bologna ore 19.15
23 maggio Saffi d’essai Forlì ore 21.15

Alle proiezioni del 5 aprile, Modena, e del 21 aprile, Alfonsine, saremo presenti anche noi autori.
Foto: un'immagine di Midnight-Digital

martedì 8 marzo 2011

La velina sfugge di mano


Non ci sono più le veline di una volta. Un tempo era il Partito a decidere quando un politico (militante) doveva intervenire in pubblico; erano i dirigenti del Partito a stabilire le modalità con cui diffondere un messaggio alla stampa; era il quartier generale di quel Partito, insomma, a scrivere un comunicato (la velina appunto). La Lega Nord vuole rinnovare la politica, ribaltando le antiche abitudini.

I fatti: questa mattina – intorno alle 11,30 – il Carroccio di Modena ha inviato alla stampa la nota dal titolo “Troppi sprechi per l’assistenza agli stranieri!” con la presa di posizione del «nuovo Consigliere della Lega Nord in Circoscrizione Centro Storico, Michele Gandolfi» contro il bilancio presentato dall’amministrazione comunale.

Leggiamo i passi salienti del suo intervento.

«Di fronte a una crisi economica» bla bla bla «coloro che amministrano il comune di Modena non hanno saputo tagliare le spese relative al bilancio 2010 e si sono limitati a scaricare le responsabilità sul solito governo centrale». Tra l’altro, continua la nota stampa «per stessa ammissione dell'assessore Poggi, mediamente, tutte le altre amministrazioni comunali dell'Emilia-Romagna spendono il 20-30% per il welfare, il Comune di Modena, invece, si vanta di avere speso ben il 54% nonostante la crisi». E aggiunge: «Allora, bene, se le spese sociali vengono destinate a servizi davvero essenziali, male quando servono a foraggiare clientele e ad alimentare sprechi. Una sensibile fetta di questo non ben definito welfare viene elargito a cittadini stranieri che "non ce la fanno" senza gli aiuti del Comune, e poiché, di solito, queste persone vantano redditi estremamente bassi, hanno quasi sempre la precedenza nell’ assegnazione di molti di questi benefici».

Infine l’immancabile messaggio “accogliente” nei confronti del non-italiano: «La Lega Nord ritiene che lo straniero sia un ospite, che quando rispetta le nostre leggi, ha un regolare lavoro e una residenza decorosa è anche un ospite gradito. Ma deve mantenersi da solo, è impensabile che ogni cittadino straniero che vive in Italia debba essere sussidiato dai servizi sociali del Comune in cui risiede».

Tempo un’ora e mezza e arriva la smentita dello stesso rappresentante leghista. «C'è una frase nel comunicato che io non ho scritto e che è stata inserita a mia insaputa» scrive Michele Gandolfi, il neo consigliere ecc. ecc., in una mail inviata alle redazioni locali e regionali. «La frase di cui non mi assumo la paternità è “Allora, bene, se le spese sociali vengono destinate a servizi davvero essenziali, male quando servono a foraggiare clientele e ad alimentare sprechi”» (che forse era anche la più simpatica!!!). Poi l’ulteriore precisazione: «L'uffico stampa di Lega Nord su mia diretta richiesta invierà a breve il comunicato corretto, dopo avere espunto la frase in oggetto. Infine preciso che anche il titolo del comunicato stesso è stato modificato dall'ufficio stampa, quello da me indicato era "Lega Nord Modena non approva il bilancio del Comune"».

Gandolfi conclude: «Distinti saluti».