sabato 28 agosto 2010

Occupiamo l'Emilia - il trailer



Il trailer di "Occupiamo l'Emilia", il film inchiesta sull'avanzata della Lega Nord nella regione di sinistra per antonomasia.
Un viaggio lungo la linea rossa che tiene ancorato il Nord al resto del Paese.
Disponibile da settembre in dvd e online.

mercoledì 25 agosto 2010

La Padania può attendere


Massimo Rossi, ex vicesindaco leghista di Pennabilli (Rimini), in Valmarecchia, delinea le tappe della lotta della Lega Nord per l'autonomia della Romagna dalla Regione.

sabato 21 agosto 2010

Luigi Fogliazza


Bettola (Piacenza). L'intervista all'ex consigliere regionale della Lega Nord Luigi Fogliazza.

giovedì 19 agosto 2010

Occupiamo l'Emilia

Sarà disponibile da settembre in dvd e online la prima produzione delle Officine Tolau: il film inchiesta sull'avanzata della Lega Nord in Emilia-Romagna "Occupiamo l'Emilia".

Sul blog ufficiale del documentario sono già presenti dei materiali: alcune brevi clip e immagini che raccontano il nostro viaggio "lungo la linea rossa che tiene ancorato il Nord al resto del Paese".

Un confine, quello dell'Emilia Romagna, che la Lega è decisa a oltrepassare, completando così la saldatura con le altre locomotive economiche d'Italia: Veneto, Lombardia e Piemonte.

Il dirompente significato politico di una simile eventualità ci pare chiaro.

E c'è un solo modo per capire se davvero la regione rossa per eccellenza un giorno cambierà colore: ascoltare - senza pregiudizi e senza preconcetti - ciò che si muove "nel cuore e nella pancia di una terra che cambia": interviste, testimonianze, racconti.

E' quello che abbiamo cercato di fare con "Occupiamo l'Emilia" noi delle Officine Tolau.

Ci siamo messi in viaggio.
Per ascoltare.
Per comprendere.
E infine, raccontare quel che abbiamo visto.


Roberto Corradi


Medesano (Parma). Paolo Tomassone intervista Roberto Corradi, consigliere regionale Lega Nord.

mercoledì 18 agosto 2010

Il Vescovo andrà a Canossa?


Mauro Manfredini, consigliere regionale modenese della Lega Nord, spiega il rapporto del Carroccio con la Chiesa cattolica. Secondo Manfredini, sarà quest'ultima a "muoversi" verso la Lega, partito che - sempre secondo il consigliere - difende la tradizione e i valori cristiani.

"Il crocifisso lo sentiamo nostro, padano. La Chiesa dovrebbe solo ringraziarci - spiega - per le battaglie che abbiamo fatto in sua difesa".
"Sarà il Vescovo di Modena a chiedere un giorno di incontrarmi - conclude - io da lui non ci vado".

Una questione di polso


Jacopo Morrone, segretario provinciale di Forlì- Cesena della Lega Nord, spiega il significato e valore simbolico del fazzoletto verde portato al polso.

Gianluca Panzacchi


Stefano Aurighi e Paolo Tomassone intervistano Gianluca Panzacchi, studente, Segretario della sezione di Cento (Ferrara) della Lega Nord.

venerdì 13 agosto 2010

Materiale utile




La Lega e i 4 punti «Giusto provare Ma non sono ottimista»

La preoccupazione Il leader leghista: le cose che ha fatto Fini non lasciano tranquilli né noi né Berlusconi

CASTELLARANO (Reggio Emilia) - «I quattro punti del programma? Non lo so, possono essere un tentativo in extremis... ma io sono poco ottimista». Umberto Bossi arriva in Emilia, nuova terra promessa del leghismo, e leva il pugno come negli anni d' oro. Ma, appunto, sulle sorti del governo, i pensieri non sono rosei. «Se cade, inevitabilmente si va al voto con grande rottura da parte degli italiani. Novembre o marzo? Non lo so, si possono fare anche a novembre».

Le quattro riforme che Silvio Berlusconi ha messo in cantiere per l' autunno, su cui porre la fiducia, per il leader padano sono importanti. Eppure, il contesto è quello che è. E Bossi non vuole far finta di nulla: «Ciò che Gianfranco Fini ha detto e ha fatto, di certo non lascia tranquillo Silvio Berlusconi». Si ferma un attimo e aggiunge: «E neanche noi». Il fatto è, secondo Bossi, che «Fini vorrebbe tenere il piede in due o tre scarpe. Ma in politica è molto difficile... ». Soprattutto, il leader leghista non ritiene che Berlusconi sia disponibile a farsi rosolare dal parlamento: «Se tutte le volte che Berlusconi va in aula, fosse costretto a chiedere i voti, la strada diventa stretta davvero». Poi, però, una nuova considerazione sembra attraversare il cervello del capo leghista: «Bisogna dire che sia la sinistra che Fini sanno bene che non pigliano i voti. E quindi, in realtà non gli interessa andare alle elezioni». Insomma: «Sarà la realtà che farà ragionare Fini e la sinistra».

E tra l' altro, aggiunge, «alla gente romperebbe parecchio le scatole il tornare a votare. Perché tutti sanno perfettamente che alla fine non cambierebbe nulla. Che cosa potrebbe cambiare? Che noi e Berlusconi prendiamo di nuovo un sacco di voti». Poi, Bossi torna all' altro tormentone degli ultimi giorni: la possibilità di un governo di transizione. «Un governo tecnico? Sarebbe impopolare. Peggio, sarebbe il popolo che viene espropriato del diritto democratico del voto. A quel punto sì, che la gente chiederebbe di votare. A quel punto le persone scenderebbero in piazza per chiederlo...».

Ciò che invece a Bossi sembra piacere pochissimo è il piano straordinario per il sud da 80 miliardi di euro, che starebbero preparando i ministri Tremonti e Fitto: «Non credo, detta così non mi piace. L' unico piano vero per il sud è il federalismo». Anche perché «si è visto cosa sono serviti fino ad oggi tutti i soldi che sono stati mandati al sud...».

Ma per Bossi, in ogni caso, quello di ieri sera è stato un tonificante bagno di folla. In una location per lui insolita come un golf club, il San Valentino di Castellarano, il capo leghista ha potuto misurare concretamente la crescita del suo movimento in Emilia: ad agosto inoltrato, lontano dalle direttrici turistiche, centinaia di persone hanno affollato la Country house per ascoltare la sue parole, e inneggiato anche al figlio Renzo che lo accompagnava. Il segretario della Lega emiliana, Angelo Alessandri, gli ha regalato un librone su Raimondo da Montecuccoli, condottiero modenese che difese Vienna dagli ottomani prima del più noto Marco d' Aviano.

Materiale utile per Paolo Tomassone, che insieme a due colleghi sta realizzando un documentario sulla crescita padana nella roccaforte rossa. Il titolo è significativo: "Occupiamo l' Emilia". L' autore allarga le braccia: "Non volevamo farne qualcosa di agiografico. Pero, il clima è quello... ".

Marco Cremonesi

(Fonte: Corriere della Sera dell'8 agosto 2010)