venerdì 18 marzo 2011

C'è un documentario che gira da mesi

Dello scontro all'interno del centro-destra bolognese per la designazione del candidato sindaco da opporre al democratico Virginio Merola, scrive oggi anche La Stampa di Torino con un pezzo firmato da Franco Giubilei. L'articolo - sorpresa ma non troppo - inizia citando un "documentario che gira da mesi" da queste parti e che sta, in qualche modo, condizionando la campagna elettorale.

"Occupiamo l'Emilia" infatti, ha contribuito a far prendere coscienza - sia a una parte che all'altra degli schieramenti politici - del peso e della consistenza della presenza leghista in Emilia-Romagna. Non che per noi autori ciò sia motivo di particolare vanto, ma nemmeno è colpa nostra se abbiamo fotografato una realtà che in troppi si rifiutavano di registrare.

A Bologna, lo scontro tra PDL e Lega sui nomi di Berselli e Bernardini, coordinatore regionale del PDL il primo, eletto nell'aprile 2010 in Regione il secondo, mette in evidenza come il Carroccio sia ormai convinto di poter assumere la guida del centro-destra relegando il partito di Berlusconi (a Bologna e forse non solo) al ruolo di comprimario. Un'inversione che i berlusconiani non possono accettare, forti del fatto di essere pur sempre il primo partito in termini elettorali.

Il punto però è che la Lega è radicata e si sta radicando sempre di più nel territorio emiliano-romagnolo coerente con la propria vocazione (iper)localista, diversamente dal "partito di plastica" inventato da Berlusconi nell'ormai lontano 1994, incapace da sempre di trovare una dimensione credibile a livello territoriale.

Riporta Giubilei nel suo pezzo: Il politologo Gianfranco Pasquino commenta così la possibilità-Bernardini:«E’ giovane, è un bell’uomo, è persona gradevole, è un avvocato. Di certo andrebbe a sconfitta sicura, ma la Lega è molto lungimirante: sanno di non poter vincere però sanno anche che aumenteranno i voti per la loro lista, e la prossima volta ci proveranno di nuovo. La Lega qui sta costruendo il suo futuro».



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