domenica 17 marzo 2013

Grazie Cavalier Berlusconi!

Quando due anni fa realizzammo la videobiografia di Giovanni Tizian, nello stesso post del nostro blog pubblicammo una serie di ritratti di Giovanni scattati nella stessa giornata delle riprese video. Qualche settimana dopo quando, purtroppo, Tizian divenne un caso nazionale a causa delle minacce ricevute per le sue inchieste sulla criminalità organizzata pubblicate in primis sulla Gazzetta di Modena, quelle foto vennero riprese da decine di siti web e da diversi giornali nazionali su carta. Corriere della Sera e Repubblica tra i tanti altri. Solo in pochi ebbero l'accortezza di segnalare che si trattava di immagini realizzate dalle Officine Tolau, per altro concesse in Licenza Creative Commons come quasi tutti i nostri lavori: quindi gratis a patto di citare la paternità dell'opera.

Il top fu raggiunto quando La7, prelevando senza nemmeno chiederci l'autorizzazione delle immagini del nostro video per un suo tg, aprì una contestazione contro di noi su YouTube per "violazione del copyright". Cioè per aver caricato sul nostro canale YouTube, secondo La7, spezzoni di un loro video (il servizio del tg) che in realtà erano nostri.
Naturalmente contestammo la contestazione e ci volle ben poco tempo perché La7 e YouTube chiudessero prudentemente la "pratica".

Questo il passato. Il presente è il secondo libro di Giovanni: "La nostra guerra non è mai finita" che in copertina vede sempre un nostro scatto di allora. Il libro è edito da Mondadori, notoriamente la casa editrice di Silvio Berlusconi (è presieduta dalla figlia Marina), che in seconda di copertina ha riportato non solo i crediti, ma anche l'occasione in cui la foto è stata scattata e il link al nostro canale YouTube.

Che dire dunque? Nulla. Se non inventarsi un bel titolo acchiappa clic per un post che, una volta tanto, racconta una storia di correttezza e rispetto per il lavoro altrui.

"Un ragazzo di trent'anni, volto pulito, nelle foto uno sciarpone come unica protezione". Roberto Saviano: "Chi ha ucciso mio padre? Un cronista nel mirino della 'ndrangheta".

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