E' quello che si chiede in un lungo reportage (qui in pdf) il New York Magazine, che sottolinea come la ritirata dei vari Occupy probabilmente sarà solo temporanea: la protesta potrebbe riesplodere ancora più violenta l'anno prossimo favorita anche dal palcoscenico offerto dalla presidenziali americane.
Intanto, come già il New York Times, anche il NY Mag sottolinea come alcune vittorie di OWS siano indubitabili: in un paio di mesi la protesta si è diffusa da New York a oltre 900 città in tutto il mondo; lo slogan "We are the 99%" è ormai entrato nel linguaggio corrente; nel dibattito politico americano il tema della ineguaglianza sempre più vistosa è ormai stabilmente presente.
Naturalmente ci sono anche le controindicazioni, gli sgomberi di questi ultimi giorni qualche ferita l'hanno lasciata. La più importante è quella sensazione da "la festa è finita" che un po' attraversa il movimento. Una stanchezza più che comprensibile ma, giura l'autore del servizio John Heilemann - a primavera OWS tornerà più imponente di prima. Per un nuovo '68?
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