Moore scriverà una lunga storia - ancora da capire se e chi la disegnerà (Lloyd è già tra gli aderenti di Occupy Comics) - che"esplorerà i principi di Occupy Wall Street e insieme, il controllo delle corporation sull'industria del fumetto".
La notizia segue di qualche settimana la tirata di un altro idolo del fumetto mondiale, Frank Miller (autore dello stracult Sin City) che sul suo blog aveva pesantemente attaccato OWS definendo gli attivisti una "banda di teppisti, ladri, stupratori, una teppa che si richiama alla nostalgia dell’epoca di Woodstock e alla falsa superiorità morale che si agitava in quell’epoca. Questi buffoni possono fare solo danno all’America". Beccandosi a più riprese, negli oltre 10.000 commenti al post, l'appellativo di "fascista". E da Moore del "misogeno, omofobico e insomma, uno completamente fuori di testa".
A fregarsene altamente della querelle tra i due mostri sacri del fumetto mondiale, e a fregarsi le mani per l'esplosione della protesta dei vari Occupy, è probabilmente la Time Warner, che della maschera beffarda di Guy Fawkes - simbolo globale della rivolta - possiede i diritti: secondo le stime di IL (mensile de Il Sole 24 Ore), la multinazionale, in questi ultimi tempi, ha già guadagnato 28 milioni di dollari, visto che per ogni maschera venduta (100mila negli ultimi mesi) si paga una tassa.
A sinistra, Alan Moore, a destra, Frank Miller |
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