Quando il telefono squilla, ho appena immerso il cucchiaio di legno nell'acqua bollente, pronto a recuperare uno spaghetto per saggiarne la cottura. Eccheppalle, sempre all'ora di pranzo chiamano per proporti nuovi contratti telefonici.
Vabbè, vediamo.
Aiuto! Sul display appare il numero della mia banca. Non il centralino, proprio il numero della mia filiale. Avrò fatto qualche casino? Il mio rosso in banca è troppo rosso? Cosa c'è di così urgente da chiamarmi a casa all'ora di pranzo? Non è mai successo in vent'anni.
Sfodero un "pronto?" sicuro, da uomo innocente ed integerrimo, deciso a vendere cara la pelle e a non far scuocere la pasta.
"Signor Aurighi?"
Qui non posso negare: "Si, buongiorno".
"Buongiorno signor Aurighi, è la filiale XYZ della Banca XYZ", dice una voce femminile cortese e davvero gentile.
Penso tra me e me : "Vabbè, fin qui lo sapevo".
"Signor Aurighi, il suo nome risulta tra quelli..."
Mi cade il cucchiaio nell'acqua bollente. Sta a vedere che ho fatto davvero qualche casino.
"Il suo nome risulta tra quelli a cui la banca ha deciso di fare..."
"Un mazzo così", penso.
"...un prestito a condizioni favorevoli".
Fiuuuu, sfiato. Sereno. Gli spaghetti cominciano ad ingrossarsi, sono già grandi come cannucce per la cocacola. Mentre provo a recuperare il cucchiaio rischiando ustioni di gravità inaudita, dall'altra parte del telefono mi spiegano che se desidero realizzare qualche progetto è il momento giusto.
"Le è già arrivata la lettera della banca? Nella lettera sono spiegati tutti i dettagli di un prestito di 7mila euro a condizioni esclusive". Prendo la lettera, che non avevo ancora aperto, e che è lì sullo scaffale all'ingresso.
Con una mano tengo la lettera, con l'altra il telefono, con un'altra mescolo la pasta.
Scopro di avere tre mani.
Apro la lettera mentre la voce gentile mi dice che questa offerta si intitola "Cogli l'attimo", che è poi un modo per dire che se non ne approfitti sei un minorato mentale.
L'offerta è chiarissima: propongono un prestito personale di 7.000 euro, rimborsabili in 72 rate da 136 euro. Con una mano (scopro di avere quattro mani) faccio due conti con la calcolatrice.
136 euro moltiplicato 72 fa 9.792.
In pratica la banca mi aiuta a realizzare i miei progetti prestandomi 7mila euro, ma ne vuole indietro 9792, cioè 2792 euro più di quelli che mi ha prestato.
Vuole il 39,88% in più.
Ringazio e declino l'offerta.
Torno ai miei spaghetti, anche loro sono aumentati del 39,88%, ormai grandi come lattine di redbull.
Vabbè, vediamo.
Aiuto! Sul display appare il numero della mia banca. Non il centralino, proprio il numero della mia filiale. Avrò fatto qualche casino? Il mio rosso in banca è troppo rosso? Cosa c'è di così urgente da chiamarmi a casa all'ora di pranzo? Non è mai successo in vent'anni.
Sfodero un "pronto?" sicuro, da uomo innocente ed integerrimo, deciso a vendere cara la pelle e a non far scuocere la pasta.
"Signor Aurighi?"
Qui non posso negare: "Si, buongiorno".
"Buongiorno signor Aurighi, è la filiale XYZ della Banca XYZ", dice una voce femminile cortese e davvero gentile.
Penso tra me e me : "Vabbè, fin qui lo sapevo".
"Signor Aurighi, il suo nome risulta tra quelli..."
Mi cade il cucchiaio nell'acqua bollente. Sta a vedere che ho fatto davvero qualche casino.
"Il suo nome risulta tra quelli a cui la banca ha deciso di fare..."
"Un mazzo così", penso.
"...un prestito a condizioni favorevoli".
Fiuuuu, sfiato. Sereno. Gli spaghetti cominciano ad ingrossarsi, sono già grandi come cannucce per la cocacola. Mentre provo a recuperare il cucchiaio rischiando ustioni di gravità inaudita, dall'altra parte del telefono mi spiegano che se desidero realizzare qualche progetto è il momento giusto.
"Le è già arrivata la lettera della banca? Nella lettera sono spiegati tutti i dettagli di un prestito di 7mila euro a condizioni esclusive". Prendo la lettera, che non avevo ancora aperto, e che è lì sullo scaffale all'ingresso.
Con una mano tengo la lettera, con l'altra il telefono, con un'altra mescolo la pasta.
Scopro di avere tre mani.
Apro la lettera mentre la voce gentile mi dice che questa offerta si intitola "Cogli l'attimo", che è poi un modo per dire che se non ne approfitti sei un minorato mentale.
L'offerta è chiarissima: propongono un prestito personale di 7.000 euro, rimborsabili in 72 rate da 136 euro. Con una mano (scopro di avere quattro mani) faccio due conti con la calcolatrice.
136 euro moltiplicato 72 fa 9.792.
In pratica la banca mi aiuta a realizzare i miei progetti prestandomi 7mila euro, ma ne vuole indietro 9792, cioè 2792 euro più di quelli che mi ha prestato.
Vuole il 39,88% in più.
Ringazio e declino l'offerta.
Torno ai miei spaghetti, anche loro sono aumentati del 39,88%, ormai grandi come lattine di redbull.
Nessun commento:
Posta un commento