lunedì 30 luglio 2012

Dal cortile di casa nostra

Ogni volta che qualcuno polemizza, anche garbatamente, con te, il primo istinto è quello di rispondere. Ma immediatamente dopo subentra la ragione a ricordarti che, di solito, del botta e risposta tra te e il tuo interlocutore frega giusto a voi due. Come ben sintetizza Pinuccio, "regista neosatirico" (la definizione è sua) che da tempo impazza sul web, in questo tweet a chiusura di una scaramuccia piuttosto patetica tra Vendola e Formigoni. Quindi - Pinuccio docet - meglio lasciar perdere.



A meno che non si ritenga, a torto o a ragione, di aver qualcosa da aggiungere a una discussione di interesse un po' più generale del "io la vedo così, tu la vedi colà" tipica, appunto, degl inutili Botta & risposta. Ecco perché vale la pena dar seguito al (garbato) post di Paolo Nori che recensisce a suo modo il nostro primo lavoro "Occupiamo l'Emilia".

Ha ragione Nori: a distanza di due anni da quel docu-film, la Lega è ben lungi dall'occupare l'Emilia. Anzi, a meno che il neo-segretario Maroni non riesca a contenere l'emoraggia di un partito imploso, in futuro sarà sempre più difficile per il Carroccio anche mantenere roccaforti storiche come il Veneto o la Lombardia. Altro che occupare l'Emilia.

Tuttavia, e questo è il punto, la questione settentrionale che noi avevamo affrontato nel nostro film declinandola all'emiliana, va ben oltre la crisi leghista. Anzi, se possibile, si pone e si porrà con forza ancora maggiore proprio a causa dell'improvvisa assenza di rappresentanza politica garantita bene o male (a nostro parere, di gran lunga buona la seconda) in questi ultimi vent'anni. Una questione aggiungiamo, che riguarda milioni di persone e che, in tempi di grave crisi, rischia di assumere contorni ben più pesanti di quelli conosciuti fino ad oggi.

Ecco perchè, più che farsi prendere dalla malinconia perché "quel libro lì gli sembra un po’ un fallimento, come libro, anche senza averlo letto, poi magari è bellissimo, ma l’idea che mi dà, a me, è che sia un po’ come quei libri che prevedevano i disastri del millenium bug, o quelli che parlavano della rivoluzione del popolo viola, che poco tempo dopo, un anno dopo, due anni dopo, o anche un solo giorno dopo, a seconda dei casi, non gli viene più voglia a nessuno, di leggerli", bisognerebbe stare attenti, secondo noi.

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