domenica 20 aprile 2014

Storia di una caduta

Su Il resto del Carlino ed. Modena di oggi, un'intervista a Stefano Aurighi sull'ultimo lavoro delle Officine Tolau.

L'IDEA I PROGETTI DEI TRE DOCUMENTARISTI, TRA POLITICA E SOCIETÀ

«La Lega Grillo e... gli anziani» 
Le Officine Tolau tornano con un docufilm sul Carroccio

di MATTEO NEGRO

OFFICINE Tolau è un gruppo di giornalisti modenesi che si occupa di temi politici e culturali attraverso documentari e reportage. Abbiamo intervistato uno di loro, Stefano Aurighi, sull'ultimo lavoro realizzato e sull'attività delle Officine.
Stefano, come avete iniziato? 
«Le Officine Tolau sono composte da tre giornalisti: io, Davide Lombardi e Paolo Tomassone. La collaborazione ha avuto inizio nel 2010 quando abbiamo deciso di andare sul territorio per raccontare l'avanzata, che sembrava inarrestabile, della Lega Nord. Ne è nato il nostro primo documentario, Occupiamo l'Emilia, che ha avuto grande risalto. All'epoca ci chiamò pure il consolato degli Stati Uniti per una proiezione riservata, prima che il filmato fosse reso pubblico.

Anche l'ultimo reportage, 'Volevamo occupare l'Emilia', riguarda la Lega Nord. 
«Alla vigilia della nuova tornata elettorale siamo andati a vedere cosa è rimasto della avanzata clamorosa del 2010. Quattro anni fa la Lega Nord, in 308 dei 318 comuni dell'Emilia Romagna aveva preso almeno sopra il 10%, un risultato elettorale sorprendente. Oggi, invece, ne esce un quadro desolante dal punto di vista della base: dal 18% regionale si è passati a un appoggio tra il 2 e 4%».

Perché? 
«Questa caduta è dovuta principalmente alla delusione per gli scandali finanziari. I dirigenti dicono che un po' alla volta la fiducia sta tornando, ma noi abbiamo registrato un tonfo difficilmente recuperabile. Per noi la Lega ha perso l'occasione della vita. Al presente, alcuni dei loro slogan storici e delle loro battaglie sono scomparsi: alla Padania loro stessi ormai non ci credono e 'Roma ladrona' non esiste più. Ora dicono che il vero centralismo è nelle regioni e le vere risorse sono a Bruxelles; Roma diventa in un certo senso anche periferica dal punto di vista dell'interesse politico. Alle Europee il risultato sarà migliore di quello delle ultime elezioni nazionali, ma non sarà un trionfo. Il trionfo lo avrà Grillo».

Su Grillo avete già realizzato un documentario nel 2011, 'A furor di popolo'. Avete in mente di tornare sul tema? 
«A furor di popolo ci fu commissionato da Pippo Civati in qualità di rappresentante della Forum nazionale del Pd 'Nuovi linguaggi e nuove culture' per indagare sul Movimento 5 Stelle. Ovviamente op-rammo in assoluta indipendenza: noi andavamo sul campo per dare alla politica uno strumento attraverso cui capire quali fossero le dinamiche. Al momento non abbiamo nulla di strutturato sul M5S. Poco prima di Natale abbiamo realizzato una sorta di flash mob in Piazza Grande dove i passanti venivano filmati mentre leggevano gli insulti indirizzati a Maria Novella Oppo, collega dell'Unità, messa all'indice dei giornalisti di regime sul blog di Grillo».

Quali sono i vostri progetti futuri?
 «L'idea su cui stiamo lavorando da qui a Natale non riguarda la politica. Si tratta di una narrazione sulla vecchiaia e sulla terza età. Secondo noi sono rappresentate in un modo che non rende giustizia al-la quotidianità degli anziani».



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