domenica 5 settembre 2010

Quel lumbàrd calato in Emilia

Ieri è venuto a trovarci Giuseppe "Pippo" Civati.

Il consigliere regionale Pd della Lombardia, uno dei più autorevoli rappresentanti della nuova leva politica italiana nell'area del centrosinistra, è venuto a Modena - ci ha detto - "per capire" com'è nato il progetto di Occupiamo l'Emilia, come si è sviluppato, cosa pensiamo della Lega Nord, del Pd, del futuro politico dell'Emilia-Romagna.

E' stato un incontro fatto di tantissime domande: le sue, certo, ma anche le nostre, perchè di risposte certe non ce ne sono molte. E a noi questa cosa è piaciuta moltissimo, perchè è la stessa cosa che muove anche noi nel nostro lavoro: fare (e farsi) le domande giuste per provare a capire.

Abbiamo parlato di politica, di giornalismo, di classe dirigente nuova e meno nuova, ma anche di libri, di linguaggi e - ebbene si - del Trota e di Formigoni, di d'Alema e Berlusconi, di Maroni e di Vendola, di Tizio e di Caio, abbandonandoci qua e là a qualche pillola di gossip corroborante. E sono volate parole come "pre-politica" e "egemonia sottoculturale", "Padania" e "Europa", "Immigrati" e "Italia del futuro".

Per la cronaca, abbiamo bevuto l'aperitivo (di cui metà planato direttamente dal vassoio della cameriera sulla camicia di Giuseppe), per trasferirci poi a mangiare i tortellini dall'Aldina, tipica trattoria modenese.

Ad un certo punto, si è avvicinato al nostro tavolo un signore, che ha puntato il dito verso Pippo: "Lei è Civati"? Pippo - abbandonando per un attimo i tortellini fumanti - ha dovuto ammettere che, si, effettivamente era proprio lui. "Grazie per quello che state facendo" - ha detto quel signore, e ha stretto la mano a Pippo.

A noi, insomma - ma non solo a noi - Pippo piace.
(s.a.)





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