martedì 6 dicembre 2011

Arrivarci tardi, arrivarci tutti (anche i ricercatori)

Il Post segnala che presto saranno resi noti i risultati di una ricerca del Guardian e della London School of Economics sui disordini di Londra dal 6 al 10 agosto scorsi e anticipa: "Dalla ricerca emerge un dato su tutti: la maggior parte dei giovani ha deciso di partecipare alle sommosse per la loro forte ostilità nei confronti della polizia".
Ma che sorpresa!

La notizia, secondo me, deve farci riflettere sul fatto che spesso alcune ricerche sociologiche non fanno altro che confermare delle ovvietà talmente lapalissiane da rendere inutili le stesse ricerche. Quel che questi ricercatori dicono dopo "l'analisi delle testimonianze di 270 persone che hanno partecipato alle sommosse di Londra, Birmingham, Liverpool, Nottingham, Manchester e Salford e l'analisi di 2,5 milioni di milioni di messaggi su Twitter, ottenendo una quantità di dati e informazioni senza precedenti per studiare il fenomeno", il buon Nichi Vendola lo diceva in due righe il giorno dopo i fatti di Roma, senza scomodare le società di analisi e ricerca: "Il blocco nero coinvolge frammenti di antagonismo e di estrema destra sociale, mescolando vaghi miti ideologici con pratiche da guerriglia metropolitana e di semplice gangsterismo. La palestra ideologica e il luogo concreto di reclutamento sono le curve degli stadi. Quanto al programma politico, diciamo così, è piuttosto rozzo: dagli allo sbirro".
Si, si, è vero, i black bloc che hanno fatto tutto quel casino a Roma non sono assimilabili al 100% ai teppisti che hanno messo a ferro e fuoco Londra, ma il nocciolo duro di quelli che hanno fatto i veri guai erano propri i soliti incappucciati. E ce l'avevano soprattutto con la Polizia. Sai che novità.

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