giovedì 17 novembre 2011

Da New York a Bologna, la protesta non si ferma

Secondo Linkiesta, lo sgombero di Zuccotti Park deciso dal sindaco Bloomenberg non fermerà il movimento di "Occupy Wall Street". Né negli Usa, né nel resto del mondo, pur con tutte le differenze esistenti tra le varie declinazioni della protesta globale.

Ma se ormai è chiaro il "Chi sono" degli indignados, resta da capire "Dove vanno".

E' quello che si chiede proprio su Linkiesta Enrico Pedemonte, secondo il quale, il movimento non starebbe rinnovando la sinistra: "Occupy Wall Street è la riscossa del pensiero di sinistra dopo trent’anni di egemonia liberista o solo un sussulto movimentista destinato a lasciare tracce marginali di sé? Negli Usa, c’è chi legge questa protesta come un segnale che il ciclo trentennale del reaganismo è ormai concluso e una nuova era sta sorgendo. Solo che non ci sono ricette per alimentare l’era progressista che sarebbe alle porte, né si trovano moderni Keynes. Il nuovo credo progressista si basa sul binomio “guinzaglio alla finanza” e “più tasse ai ricchi”. Un po’ poco". Per Pedemonte "Occupy Wall Street è la febbre che segnala la malattia in corso, ma la medicina non c’è ancora".

Il video dello sgombero di Zuccotti Park:




Anche a Bologna, ieri la polizia ha sgomberato i ragazzi che occupavano l'ex cinema Arcobaleno, struttura in disuso da anni. Una struttura che, per Franco Berardi, detto Bifo, storico ex leader di Radio Alice è "un buco nero, un monumento al nulla culturale di questa classe politica corrotta. E tale deve rimanere: un monumento al nulla".

"Quando avevo 16 anni - ricorda Bifo - il mio professore di filosofia mi portava a vedere i film d'essai al cinema Arcobaleno. In quel luogo ho visto 'Il Vangelo secondo Matteo' di Pasolini, ho visto 'Persona' di Ingmar Bergman. Poi i tempi sono mutati, e cio' che e' apparteneva alla comunita' e' stato sottomesso all'interesse privato di pochi". Chiara anche la critica al Comune che, continua Bifo, "dovrebbe proteggere l'interesse collettivo" e invece "è divenuta strumento della sopraffazione".

"Come accade sempre piu' spesso gli interessi del profitto, della rendita immobiliare e della speculazione prevalgono sugli interessi della comunità" conclude Bifo che però promette "continueremo la nostra azione, nell'autonomia e nella dignità di chi non si vende" (Fonte: ADNKronos).

Sempre nel capoluogo emiliano, ieri gli indignados hanno innalzato un muro di circa un metro davanti alla filiale Unicredit di Piazza Aldrovandi, all'urlo "Unicredit pagaci le tasse!" (qui il video).

Fonte immagine: Twitpic

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