lunedì 6 febbraio 2012

C'era una volta la classe media

Dimitris Pavlópulos ha una pensione di 550 euro al mese e spende mensilmente 150 euro in medicine. Il taglio alle sovvenzioni per i farmaci lo obbliga a scegliere tra comprare un litro di latte (1,5 euro) o una medicina per curare la sua malattia. Affrontare entrambe le spese è impossibile.

Manuel G. è un disoccupato di lungo corso che ha nostalgia dei mille euro che guadagnava all'inizio della crisi. Ha perso il lavoro di impiegato tre anni fa, e ormai non gli spetta più il sussidio di disoccupazione. Non potendo tornare a casa dai genitori, vive in una stanza in affitto, frequenta la mensa per i poveri e indossa i vestiti regalati da una ong.

Sono le vittime della crisi, persone che appena cinque anni fa appartenevano alla classe media o medio-bassa e che oggi sono i nuovi poveri. Devono scegliere tra un pasto caldo o il riscaldamento, tra la sopravvivenza e il pagamento dell'ipoteca. Hanno cancellato il concetto di povertà legata ai mendicanti. Oggi, sempre di più, la povertà si associa alla normalità. "I volontari di ieri sono gli assistiti di oggi", spiega Jorge Nuño, segretario generale di Caritas Europa.


Leggi tutto l'articolo tratto da El Pais su Presseurope.

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