giovedì 24 febbraio 2011

I rottamatori modenesi studiano il caso Grillo con un film made in Modena

Sulla Gazzetta di oggi, firmato da Andrea Marini, un pezzo di presentazione della serata dei rottamatori modenesi (mercoledì 2 marzo, h. 21) in cui verrà proiettato "A furor di popolo", il docu-film realizzato dalle Officine Tolau in collaborazione con Giulia Bondi.

«Prossima fermata Italia. Stazione di Modena». La filiale modenese dei "rottamatori" del Pd di Civati e Renzi si presenta alla città. Accadrà mercoledi prossimo nel corso del primo incontro pubblico organizzato presso la Sala Spontini di via Bonacini dove Stefano Rimini, consigliere PD, organizzatore dell'evento, ha affittato lo spazio per promuovere alla città un dibattito sul mondo dei grillini. Gli ospiti saranno Giuseppe Boschini, segretario cittadino del Pd, e Lorenzo Paluan, consigliere comunale di 5 stelle-Beppe Grillo a Carpi e la giornalista Eleonora Bianchini. Sarà presente anche l'assessore Marino oltre ad esponenti Pd attenti alle tematiche di Renzi e Civati ed altri invitati in queste ore. Il dibattito affronterà il tema della nuova politica, mettendo a confronto il movimento di Grillo con il Pd, nato come partito innovativo, ma che segna il passo.

Lo spunto lo fornirà la nuova fatica dei tre videomaker modenesi Stefano Aurighi, Davide Lombardi e Paolo Tomassone. I tre giornalisti, già autori di "Occupiamo l'Emilia" sulla Lega Nord, tornano in azione con "A furor di popolo" film inchiesta sul Movimento 5 stelle di Grillo, girato a Cesena a fine settembre in occasione del raduno 'Woodstock-5 stelle'. Il documentario è stato realizzato su commissione di Civati per conto del Forum Nuovi linguaggi e nuove culture del Pd e mette a fuoco le caratteristiche del movimento e dei suoi sostenitori. E i grillini non si fanno pregare: chiedono nuova aria, freschezza, rinnovamento, puntano il dito verso un modello economico non sostenibile, denunciano lo sfruttamento miope dell'ambiente, si indignano per la sproporzione tra lo stipendio di un operaio e quello di un dirigente, chiedono a gran voce che l'acqua rimanga Pubblica.

«Nelle interviste - spiegano gli autori - ce n'è davvero per tutti, da Berlusconi sino a Vendola, anche se sull'altare del sacrificio i grillini mettono principalmente il Pd. Nel Pd, secondo i grillini, rimane irrisolto il dualismo Ds-Margherita e manca la capacità di darsi obiettivi chiari, univoci, una fisionomia netta, in grado di garantire identità ai votanti. Un PD accusato di non riuscire a dare una rappresentazione credibile di sé, finendo per ridursi a semplice puntello di un vecchio ordine fondato su partiti autoreferenziali, guidati da leader che hanno fatto il loro tempo». La conseguenza è la perdita di consenso magari verso i grillini. Un quadro certamente non tenero per il PD, sul quale i rottamatori stanno cercando di fare leva per cercare di dare una svolta al proprio partito. Si inizierà da Modena?
Andrea Marini





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