Viene da chiedersi come due variabili apparentemente così lontane tra loro possano trovare soluzione in quell'equazione che potremmo chiamare "il nostro tempo" o, più semplicemente, "contemporaneità".
Da una parte gli indignados, il cui movimento globale sembra certificare l'implosione del capitalismo, o quantomeno della sua deriva contemporanea (ma è mai esistito un capitalismo buono per tutti, dove quel tutti, ormai, ha veramente una dimensione globale?), che allude, esplicitamente o implicitamente, a modelli di decrescita rispetto a quello tsunami che sempre più si rivela "la crescita continua".
Dall'altra, una folla, folle, che giovedì scorso ha bloccato Roma pur di accedere ai beni feticcio della modernità (dai cellulari, alle tv al plasma, all'IPad) a prezzi scontatissimi, grazie all'apertura di un nuovo megastore Trony, come ha raccontato benissimo Marco Lodoli in questo articolo e come dimostra questo video di Repubblica.
Qualcuno riuscirà mai, se non a risolvere, almeno a provare a spiegare perché l'equazione è senza soluzione, se effettivamente soluzione non ha.
Tanto per aggiungere una ulteriore variabile, da leggere c'è anche questo bell'articolo di Michele Fusco da Linkiesta: "In fila alla Apple è figo, in fila da Trony è tamarro". D'accordo, una provocazione, che però fa il paio con questa dichiarazione di ieri sera - al Big Bang organizzato da Matteo Renzi in onda in queste ore dalla stazione Leopolda Firenze - di Davide Faraone, uno degli organizzatori: "“Dobbiamo imbarcare chi ha il macbookpro e chi è affamato come Jobs”.
Figo. Tutti gli altri a Trony.
Fonte immagine: Occupy Canada.
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